Roma, ambulante spezza il mignolo al vigile che cerca di allontanarlo

Roma, ambulante spezza il mignolo al vigile che cerca di allontanarlo
Roma, ambulante spezza il mignolo al vigile che cerca di allontanarlo

ROMA – Ha usato il suo banchetto pieno di occhiali contraffatti come arma e ha spezzato un dito al vigile urbano che tentava di allontanarlo. Succede nella Roma di Ignazio Marino, a Castel Sant’Angelo e la storia la racconta Alessia Marani sul Messaggero. 

Al vigile poteva andare peggio: 15 giorni di prognosi. Ma ora rischia di presentarsi al suo matrimonio, il 9 giugno, con il dito ingessato.

Racconta il Messaggero:

Vittima M.I., 40 anni, da tre nella Municipale e un passato da parà. Poteva andargli peggio: tempo fa a Ostiense, un automobilista infuriato staccò un dito a morsi a un agente del Git, il Gruppo intervento traffico. La scorsa settimana, altri suoi colleghi sono stati presi a bastonate dai vu’ cumpra’ piazzati al Colosseo e venerdì un agente del V Prenestino è stato investito durante un controllo “di routine”. Il racconto di quel che gli è capitato, M.I. lo affida a una relazione di servizio e ai sindacalisti dell’Ospol, che rivendicano «strumenti adeguati e l’equiparazione alle forze di polizia». Il vigile aveva appena montato il turno dell’una con una collega. «Arrivati con l’auto di fronte all’ingresso del monumento ieri chiuso al pubblico – ha detto – abbiamo acceso i lampeggianti. C’erano una quarantina tra bengalesi e nordafricani sul piazzale trasformato in suk. Nessuno di loro si è mosso, per nulla intimoriti».

La scena è sotto gli occhi di decine di turisti: i due vigili scendono dall’auto, fischiano. Cominciano ad avvicinarsi al ponte. Un senegalese alza la tavola di compensato su cui sono agganciati con gli elastici gli occhiali da sole falso-griffati e, invece, di ritirarsi, la usa a mo’ di ariete contro i vigili. La donna cerca di ripararsi con le braccia e viene graffiata dal legno sul gomito destro. M.I. d’istinto alza le mani per ripararsi, ma viene colpito al mignolo. Lì per lì non sente grande dolore e si lancia all’inseguimento degli stranieri che scendono le scale per cercare una via di fuga lungo le banchine del Tevere. Poi una fitta dolorosa lo ferma: il dito è storto a novanta gradi, lui prova a raddrizzarlo. Finisce al Santo Spirito, mentre gli ambulanti si dileguano.

 

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