ROMA – Il concorsone sarà annullato. Il sindaco Ignazio Marino ieri ha diffuso una notizia che inciderà sulle vite di 300 mila persone che avevano partecipato alla selezione per 1.995 posti in Comune.
In 30 mila avevano superato la preselezione, ma la prima prova scritta, che doveva svolgersi con la garanzia dell’anonimato, secondo la verifiche ordinate da Marino e dal vicesindaco Luigi Nieri hanno fatto emergere un piccolo problema: le buste erano quasi trasparenti. La commissione esaminatrice, guardandole in controluce, poteva vedere a chi corrispondeva il foglio dell’esame. E dunque poteva fare superare il test a chi voleva.
Mauro Evangelisti ricostruisce il fatto sul Messaggero:
Tutto parte da uno spicchio del concorso, quello per 300 vigili urbani. Interviene la magistratura, apre un’indagine, e blocca tutto. Parallelamente nel 2010 viaggia il resto concorsone per figure professionali di ogni tipo: dagli insegnanti della scuola per l’infanzia ai funzionari economici-finanziaria, dai funzionari delle biblioteche ai dietisti. Dopo un primo test, che screma le 300 mila domande e che non avrebbe problemi, si passa alle prove scritte per un’ulteriore scrematura, per decidere chi potrà sostenere l’orale. Ma in precedenza c’era stato un primo ostacolo: contro l’affidamento della gestione della procedura a una società esterna, la Proxi, ci fu il ricorso di un’altra azienda del settore, la Formez.
Comunque sia, le prove scritte si svolgono a dicembre 2012. Ma quando a giugno s’insedia la giunta Marino arrivano centinaia di segnalazioni – lettere, mail, denunce sul social network – degli esclusi. Se ne leggono di tutti i colori: c’è chi dice che qualcuno ha pagato per superare la prova, chi racconta che solo chi aveva amicizie è andato avanti, in molti sostengono che la commissione d’esame poteva vedere a chi corrispondeva la prova scritta, violando dunque le regole. Marino e Nieri, preoccupati anche dall’inchiesta sul concorso dei vigili, dispongono una indagine a campione. E hanno una pessima sorpresa: le buste che in controluce sono trasparenti. Marino ha così disposto un ulteriore approfondimento che svolgeranno il direttore del Personale e l’avvocatura del Comune. Lunedì le conclusioni che, stando al clima che si respira in Campidoglio, dovrebbero portare all’annullamento. Un terremoto.
Marino: «Abbiamo fondati motivi di credere che le metodologie utilizzate non erano in grado di garantire l’anonimato delle prove scritte. Abbiamo dato il mandato all’Avvocatura e alla direttrice delle risorse umane di approfondire nelle prossime 48 ore. Sospettiamo illeciti in varie aree dell’amministrazione. Io trasmetterò alla magistratura tutto ciò che anche solo somiglia ad un illecito».
Per chi ha superato l’esame e sta studiando per l’orale una tegola pesantissima. «Lo comprendo – dice Marino – ma Roma e il Paese devono affrontare un cambio culturale. Dobbiamo sapere che si vince o si perde solo perché si è i migliori o i peggiori, non perché si è figli di qualcuno, amico di qualcuno… Ora potranno esserci dei disagi, ma tutti insieme dobbiamo voltare pagina. Dobbiamo liberarci di questo fardello». (…)
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