ROMA – Roma-Juventus, partita spostata alle 17.45 di domani per motivi di ordine pubblico dal prefetto Pecoraro, è da sempre un match ad alto rischio scontri. Si teme la resa dei conti tra ultrà contro la curva Sud dopo le tensioni di sabato scorso prima della finale di Coppa Italia. Ne parla in maniera approfondita Il Messaggero in un articolo a firma di Lorenzo De Cicco, riportiamolo di seguito.
“Per Roma-Juve il rischio è «altissimo». Lo ha messo nero su bianco ieri l’Osservatorio per le manifestazioni sportive, che ha classificato il match di domani pomeriggio all’Olimpico a «livello 3», vale a dire allerta massima contro il pericolo di scontri tra tifosi. L’ostilità tra le curve di Roma e Juventus è cosa nota e il fatto che gli uomini di Conte abbiano già matematicamente conquistato il titolo non attenua le tensioni di un’intera stagione calcistica. Anzi: secondo gli esperti il venir meno dell’aspetto agonistico, potrebbe in qualche modo inasprire i contrasti tra le curve.
L’Osservatorio, che monitora la violenza negli stadi per conto del ministero dell’Interno, ha già lanciato l’allarme alla Questura. Per questo prima è stato deciso di anticipare l’orario di inizio alle 17.45 e poi si è deciso di potenziare il numero degli agenti in servizio nell’area del Foro Italico, con presidi anche nelle stazioni e ai caselli autostradali. All’Olimpico è atteso il tutto esaurito: 60 mila tifosi giallorossi e non meno di 5mila bianconeri, provenienti da molte regioni del Centro e del Sud. Dopo gli scontri di una settimana fa, spiegano dall’Osservatorio, «c’è un fermento generalizzato tra le tifoserie, anche per tutto quello che è successo dopo».
A partire dall’annuncio del governo di inasprire le pene per gli ultrà violenti. Tutto questo ovviamente surriscalda gli animi delle curve. Ecco perché la prossima giornata sarà seguita con particolare attenzione in tutta Italia. Ma è a Roma, secondo tutti gli esperti, che si giocherà il match più caldo. «Noi abbiamo tre livelli di rischio – spiegano dall’Osservatorio – E Roma-Juve è a rischio 3, in questo modo sono potenziate tutte le forze in campo». Dalla polizia alla Figc, agli steward.
La paura è che all’Olimpico possa andare in scena una sorta di “resa dei conti” tra ultrà contro la curva della Roma, colpevole di avere in qualche modo infranto il codice d’onore hooligan, che non prevede mai l’utilizzo delle pistole durante le guerriglie. Invece dal commando giallorosso che sabato scorso si è scontrato con i napoletani sono partiti colpi di arma da fuoco.
«Il ragionamento che gli ultrà di tutta Italia stanno facendo in questi giorni – spiegano gli esperti dell’Osservatorio – è che i tifosi romanisti abbiano esagerato con gli spari. L’idea di aprire uno scontro a fuoco ha oltrepassato lo scenario classico dello scontro con coltelli e bastoni. Nel codice di comportamento ultrà questo è stato un gesto fuori misura”.