Roma, Pd vuole un suo vicesindaco prima del Giubileo

Roma, Pd vuole un suo vicesindaco prima del Giubileo
Roma, Pd vuole un suo vicesindaco prima del Giubileo (foto LaPresse)

ROMA – Il Pd romano non si fida di Ignazio Marino e della sua squadra. Per questo, prima del Giubileo, punta a piazzare sulla poltrona di vicesindaco di Roma un uomo più vicino al partito rispetto all’attuale vicesindaco Luigi Nieri (Sel). E’ quanto sostiene Fabio Rossi sul Messaggero. Lo strappo su Nieri, però, cambierebbe gli equilibri della maggioranza venendo meno il rapporto con Sel.

Superato, almeno per ora, il rischio della crisi di maggioranza, in Campidoglio la fibrillazione resta. Oggi la giunta ha in programma una riunione “politica”: ufficialmente si parlerà della candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. Ma sarà inevitabile misurare la temperatura dei rapporti interni dopo che il caso G8, venerdì scorso, aveva portato Sel sull’orlo della rottura con la coalizione che sostiene Ignazio Marino, portando con sé anche la poltrona di vice sindaco di Luigi Nieri. «La verità è che per la sostituzione di Nieri con un vice sindaco del Pd è solo questione di tempo», si lascia sfuggire un esponente dem di area renziana.

L’idea, gradita dal Nazareno, sarebbe di procedere all’avvicendamento entro la fine del commissariamento del partito romano, cioè prima dell’inizio del Giubileo. La sensazione è che si attenda il pretesto giusto, come poteva essere la polemica tra Sel e Alfonso Sabella, per superare le resistenze di Marino, che fin dal suo insediamento ha considerato Nieri come persona di massima fiducia all’interno della squadra di governo e non vuole stravolgimenti almeno fino alla primavera del 2016, quando il rinnovo del consiglio municipale di Ostia si trasformerà in una sorta di elezioni di midterm per la sua amministrazione. L’uscita di Sel, che per domani ha convocato una conferenza stampa proprio sulla situazione romana, comporterebbe poi non poche difficoltà alla tenuta della maggioranza.

In assemblea capitolina il centrosinistra conta su 29 consiglieri, sui 25 necessari per avere la maggioranza assoluta. Sel occupa quattro banchi nell’aula Giulio Cesare ma, in caso di uscita dalla maggioranza, potrebbe perdere qualche pezzo: le maggiori indiziate sono Gemma Azuni e Imma Battaglia, più di una volta in disaccordo con il capogruppo Gianluca Peciola. L’eventuale perdita di due esponenti di Sel potrebbe essere compensata da un paio di innesti dalle file dell’opposizione. In marcia verso il centrosinistra c’è Mino Dinoi, da oggi in missione istituzionale a Bruxelles. Ma possibili convergenze potrebbero arrivare anche da Gianluigi De Palo, assessore alla famiglia della passata amministrazione ed esponente di primo piano del mondo cattolico. In molti ambienti del Pd l’oggetto del desiderio, però, risponde al nome di Alfio Marchini. Ma un progetto comune con l’imprenditore, molto critico con Marino, potrebbe partire soltanto a fine consiliatura.

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