ROMA – Impauriti, sfiancati, sotto assedio e demoralizzati. A meno di due mesi dal Giubileo – scrive Laura Bogliolo del Messaggero – parlano di: rifiuti che mangiano i marciapiedi, scippi e borseggi, bande che puntano i turisti su via Ottaviano e di quel Far West che dal polveroso deserto andaluso chiamato Tabernas amato da Sergio Leone si è trasferito ormai da tempo a due passi del Vaticano. Loro, commercianti e residenti, di Prati e Borgo Pio, allarmati pensando che a breve l’area senza sicurezza, che affoga ne degrado sarà invasa da milioni di turisti, pronti a mettersi in fila lungo i percorsi predisposti per vedere la Porta Santa.
L’articolo di Laura Bogliolo del Messaggero: Ore 15,30: impossibile scattare una foto ricordo su via di Porta Angelica a pochi metri dal colonnato di San Pietro: un cestino affogato dai rifiuti massacra la scenografia. Impossibile sfuggire su viale Vaticano all’ostinata insistenza dei venditori di poncho che inseguono fino allo sfinimento mentre si fa la fila per vedere i Musei. Impossibile non notare i panni stesi dei clochard sulle ringhiere davanti la basilica. «Occhio alla borsa signora» suggerisce Alessia Paccapelo, commessa, non appena si entra in un negozio in via Ottaviano. «Manca poco al Giubileo e la sicurezza non c’è – dice – qui è il Far West, ci sono bande di scippatori che puntano i turisti, li seguono fin sotto la metro. In questo negozio siamo tutte donne, quando facciamo la chiusura cerchiamo di essere sempre in due. Temiamo anche per gli attentati, non ci sono controlli, né sicurezza. Per non parlare poi dei rifiuti in strada, i cassonetti sono sempre stracolmi» (…).