Roma, unioni civili: delibera del Comune bocciata dal Vicariato

Ignazio Marino
Ignazio Marino

ROMA – La delibera è del Comune di Roma: arrivano le unioni civili, pari diritti per coppie sposate e di fatto, almeno per gli ambiti di competenza comunale. Ma arriva anche la bocciatura del Vicariato. A scrivere il “no” alle unioni civili è Angelo Zema, direttore del settimanale Sette, in un editoriale allegato al quotidiano Avvenire. Qualche passaggio riportato dal Corriere della Sera:

«La proposta intende tutelare e sostenere le unioni civili equiparandole alla famiglia fondata sul matrimonio per gli ambiti di competenza comunale – scrive Zema . – Il pretesto è di evitare ogni forma di discriminazione. Ma la vera discriminazione consisterebbe nel trattare in modo uguale situazioni differenti». E il giornale del Vicariato precisa quelle che ritiene situazioni differenti: « Come sono le unioni civili e il matrimonio, nel secondo due soggetti assumono precisi diritti e doveri di fronte alla legge con rilevanza negoziale pubblica. Non si può barare con le parole».

La maggioranza capitolina reagisce alla presa di posizione della chiesa di Roma compatta. «Con il dovuto rispetto e, nella distinzione dei ruoli, la nota del Vicariato non fa che rafforzare le nostre convinzioni. Il registro intende tutelare diritti oggi negati senza ledere i diritti altrui», lo afferma in una nota il capogruppo Pd in Campidoglio, Francesco D’Ausilio. «Non si tratta di contrapporre modelli di famiglia, ma di riconoscere realtà di tante forme diverse di convivenze attuali».

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