Salesiani: per la truffa da 100 milioni sotto accusa anche l’economo

vaticanoROMA – Quei 100 milioni all’origine di una truffa contro l’ordine dei Salesiani non vennero tolti (illecitamente secondo la procura di Roma), dalle casse dell’ordine solo da personaggi esterni. I magistrati, secondo il Corriere della Sera, si apprestano infatti a chiedere il rinvio a giudizio anche per l’economo dei Salesiani: don Giovanni Battista Mazzali.

Al centro della vicenda una corposa eredità, quella del marchese Alessandro Gerini. Scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera:

La procura di Roma chiude l’inchiesta che ha portato al sequestro dei beni dell’ente ecclesiastico e si appresta a sollecitare il suo rinvio a giudizio in concorso con l’avvocato Renato Zanfagna e il faccendiere Carlo Moisè Silvera. Due mesi dopo la presentazione di una denuncia da parte della Santa Sede, il capo dell’ufficio Giuseppe Pignatone e il sostituto Paola Filippi ribaltano l’impostazione iniziale e individuano in queste tre persone coloro che avrebbero cercato di «ripulire» le casse dell’ordine fondato da don Giovanni Bosco mediando illecitamente nella disputa sul lascito che opponeva i religiosi ai nipoti del nobiluomo.

È il capo di imputazione a svelare il ruolo avuto dai protagonisti della vicenda. Nella contestazione viene infatti specificato come i tre «con artifici e e raggiri» avrebbero fatto credere che la Fondazione Gerini fosse stata autorizzata dalla segreteria di Stato ad effettuare la transazione e soprattutto che la «Direzione Opere Don Bosco» dovesse «garantire le obbligazioni nascenti da questo atto transattivo» con un solo obiettivo: «Ottenere il versamento dei 100 milioni di euro, dei quali 16 sono già stati versati al momento in cui è stato sottoscritto l’accordo».

Comments are closed.

Gestione cookie