Solo l’estero traina ordini e ricavi. Emanuele Scarci, Sole 24 Ore

Solo l'estero traina ordini e ricavi. Emanuele Scarci, Sole 24 Ore
Solo l’estero traina ordini e ricavi. Emanuele Scarci, Sole 24 Ore

ROMA – “Prende fiato la ripresa del fatturato industriale – scrive Emanuele Scarci del Sole 24 Ore – soprattutto grazie alla forza dell’export. E anche i dati degli ordini, costantemente in terreno positivo, sono il segno di un rafforzamento del ciclo economico”.

L’articolo completo:

Secondo le rilevazioni Istat di aprile, il fatturato dell’industria, corretto degli effetti del calendario (i giorni lavorativi sono stati 20 come ad aprile 2013), è cresciuto, in termini tendenziali, del 2,2%, con un incremento dell’1,6% sul mercato interno e del 3,4% su quello estero. Rispetto a marzo però il fatturato si è contratto dello 0,2%, con un aumento dello 0,6% sul mercato estero e una flessione dello 0,5% su quello interno. Per gli ordinativi il progresso è confermato sia rispetto a marzo (+3,8%) sia rispetto a un anno fa (+6,2% l’indice grezzo).
«Gli ultimi dati – commenta Loredana Federico, economista di Unicredit – rafforzano un trend che ha iniziato a manifestarsi circa un anno fa. Il driver rimane ancora l’estero ma prevediamo che la crescita possa estendersi al mercato domestico entro la fine del 2014». Quanto sarà intensa? «La forza della ripresa interna – risponde l’economista – dipenderà dalla destinazione del maggiore reddito familiare: quanto al consumo e quanto al risparmio».
Di parere diverso il capogruppo alla Camera di Forza Italia, Renato Brunetta, secondo cui «i dati del fatturato e degli ordinativi di aprile non sono il risultato di maggiori consumi e investimenti, ma solo della ricostituzione delle scorte, ai minimi dopo il lungo blocco dell’attività economica».
Secondo Federico, «è impossibile individuare in questa fase quale sia il driver della ripresa, ma la ricostituzione delle scorte può essere una componente. Senza però escludere una più generale ripresa dell’economia». Per il vicesegretario generale dell’Ugl Cristina Ricci, «il fatto che l’export sia il traino di fatturato e ordinativi dell’industria, con un mercato interno ancora in contrazione, dimostra che serve una riflessione seria e concreta per il rilancio del comparto in Italia». Per la sindacalista «sono necessari un confronto serrato, in cui venga ascoltata attentamente la voce delle organizzazioni sindacali, per avviare le riforme necessarie a porre fine a una crisi da cui non si può che uscire insieme. Servono piani strategici orientati alla valorizzazione del sistema industriale e del mercato interno».
Tornando ai dati Istat di aprile, il fatturato segna le variazioni positive più significative nei settori della produzione dei mezzi di trasporto (+11,9%), delle industrie alimentari e bevande (+7,2%) e di quelle del tessile, abbigliamento e pelli (+5,9%). Più penalizzati invece la produzione di prodotti petroliferi raffinati (-9,2%), quella dell’estrazione di minerali da cave e miniere (-2,9%) e della chimica (-2,8%).
Sul fronte degli ordinativi, risultano sorprendenti le impennate delle produzioni di apparecchiature elettriche (+48%) e di mezzi di trasporto (+34,6%). Quelle negative più marcate si registrano nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali (-3,9%), nelle industrie tessili, abbigliamento e pelli (-3,6%) e nelle produzioni di prodotti chimici (-2,7%).

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