ROMA – Sono tutti d’accordo i sondaggisti, scrive Beatrice Borromeo del Fatto Quotidiano: “Berlusconi è in gara, e può anche vincere”.
Grazie ai suoi colpi di teatro (giura che un “piano folle” gli permetterà di conquistare il premio di maggioranza) ma anche perché la nuova legge elettorale sembra cucita su di lui. E i numeri, dai più ai meno ottimisti, sono tutti dalla sua parte. Secondo Alessandra Ghisleri– sondaggista di riferimento del Cavaliere – sia il centrodestra che il centrosinistra si aggirerebbero attorno al 36 per cento dei voti. Vicinissimi dunque alla soglia del 37 per cento, superata la quale ci si aggiudica il premio di maggioranza (il 15 per cento dei seggi). E anche se, per ora, il Pd è in testa, resta il fatto che “Berlusconi – spiega la numero uno di Euromedia Research – ha molti più alleati potenziali rispetto agli avversari. Forza Italia, appoggiata dal Nuovo centrodestra di Alfano, Lega Nord, Fratelli d’Italia, Storace, Casini e da tutti i movimenti locali, come quelli di Lombardo e Micciché, può sfociare in un grande gruppo e primeggiare”.
Un ennesimo successo di B. è verosimile anche per chi, come il professor Renato Mannheimer, stima il centrosinistra in vantaggio di una decina di punti: “Basti pensare che il Cavaliere, l’anno scorso, ha recuperato tra i sei e gli otto punti in un solo mese di campagna elettorale”. Tanto più che l’ex premier, intervistato da Alan Friedman, annuncia di aver già trovato l’idea vincente per superare il 37 per cento: “Mi è già riuscito nel 2008, ma non rivelo di cosa si tratta”. Una trovata – scommette Nicola Piepoli, titolare dell’omonimo istituto – che funzionerà: “Lui, grande mago, tirerà fuori dal cappello a cilindro qualcosa che farà impazzire gli italiani, come l’abolizione dell’Imu. E i tre punti che ancora lo separano dai suoi avversari sono facilissimi da colmare”.
MA LA RITROVATA centralità politica del Cavaliere non è solo merito suo. Senza questa legge elettorale, frutto dell’intesa con Matteo Renzi, l’impresa sarebbe stata più complessa: “L’Italia tende implacabilmente verso destra e grazie all’Italicum Berlusconi potrebbe tornare al potere. È attendibile”, insiste Piepoli. Anche perché, dice Mannheimer, B. “è bravissimo a racimolare i partitini, è un collante. Infatti ha già ricucito con Casini. La sinistra, al contrario, tende a litigare e a dividersi”. E aggiunge: “Se poi l’Italicum non dovesse passare, la colpa ricadrebbe su Renzi, considerato il principale artefice. La popolarità di Berlusconi non verrebbe scalfita”. Ma i sondaggisti, si sa, riescono a fotografare solo la situazione attuale, e c’è una grande incognita che potrebbe modificare l’orientamento degli elettori: “Il vero problema è capire dove sarà Berlusconi quando si andrà alle urne. Chi oggi racconta le proprie intenzioni di voto, non tiene conto del fatto che il Cavaliere potrebbe trovarsi ai domiciliari”, dice Ghisleri. Un dato che secondo Piepoli, pioniere degli exit poll, non va automaticamente a suo svantaggio. Anzi: “I guai giudiziari potrebbero influenzare positivamente la base di B. Lui giocherà sul suo ruolo di vittima contro cui i magistrati si accaniscono, e in molti lo voteranno proprio per questo”.