Stamina, Repubblica: “Pronti otto avvisi di garanzia. Vanoni denunciato”

Davide Vanoni
Davide Vanoni

ROMA – Pronti otto avvisi di garanzia contro medici e manager nel nuovo filone di inchiesta della Procura di Torino sul metodo Stamina: Raffaele Guariniello sta valutando nuove posizioni. Intanto Davide Vanoni, come scrive Repubblica, è stato denunciato per esercizio abusivo della professione.

L’articolo di Vera Schiavazzi:

Sono quelle di chi ha consentito a Vannoni di entrare negli Spedali Riuniti di Brescia e di cominciare là il suo trattamento, quando già un’approfondita inchiesta stava per rinviarlo a giudizio a Torino. Oggi, alcune decine di pazienti sono in trattamento col suo protocollo a Brescia, ed è sui dirigenti di quell’ospedale e sui manager della Regione Lombardia che hanno facilitato il suo ingresso che si concentra l’attenzione della Procura. Al vaglio della magistratura torinese le posizioni di Marcello Villanova, fisioterapista presso l’ospedale privato Nigrisoli (120 posti letto), autore di un paio di pubblicazioni sulla “sma”. E Immacolata Florio, la pediatra che ha parlato della salute di alcuni bambini malati. Quindi Luca Merlino, dirigente dellaRegione Lombardia, tra i primi pazienti trattati da Stamina. E poi alcuni dirigenti medici degli Spedali Riuniti, Ermanna Derelli, direttrice sanitaria, Arnalda Lanfranchi, responsabile laboratorio, Carmen Terraroli, responsabile segreteria scientifica comitato etico, Gabriele Tomasoni, responsabile anestesia rianimazione, Fulvio Porta, oncologo pediatra,.

Tornando a Vannoni, l’ultima denuncia contro di lui, presentata il 15 gennaio ai Carabinieri del Nas di Torino, porta la firma di Paola Neri Grazia: è la mamma di Nicole M., una bambina torinese di 4 anni sulla quale lo stesso Vannoni ha pubblicato su Youtube un video agghiacciante, che nella sua aggressiva strategia di comunicazione voleva essere la “risposta” alla puntata di Presadiretta che Riccardo Iacona ha mandato in onda il 13 gennaio. Nel video, l’incolpevole Nicole è ripresa “prima” e “dopo”, quando non riusciva affatto a muoversi e quando apparentemente articolava la parvenza di un passo.Il sonoro è un grido che scuote nelle viscere, forse un pianto forse una risata, di certo qualcosa che i suoi genitori non avevano autorizzato a rendere pubblico. E nello stesso video c’è anche Vannoni, che parla, azzarda pareri se non vere e proprie diagnosi, esorta e consola. Di qui la denuncia per esercizio abusivoda parte di una donna, e di una famiglia, che per ricorrere ai suoi “trattamenti” hanno indebitato se stessi per circa 50 mila euro e la propria casa.
Ieri, Guariniello ha detto che la chiusura delle indagini è prossima, ma è ragionevole pensare che anche il lavoro della Commissione parlamentare designata su questa vicenda possa procedere in modo parallelo alla sua inchiesta, in modo da giungere (finalmente) a una conclusione univoca sulle imprese e le terapie proposte dal comunicatore torinese improvvisatosi guaritore. Ed è probabile che nel lavoro della Procura di Torino entrino nuovi indagati, dopo quelli già avvisati nel 2011, quando lo stesso Guariniello aveva concluso le indagini sulla prima fase dell’attività di Vannoni. Allora, il comunicatore- filosofo, con l’aiuto di duebiologi ucraini e di un neurologo, aveva trattato 111 pazienti, tutti noti alla Procura (tutti interrogati come testi), molti dei quali lo hanno poi denunciato.
Ora un elenco di nuovi potenziali indagati sta per aggiungersi a quelli di tre anni fa, sullo sfondo di un’unica domanda: come è possibile che lo stesso trattamento, mai validato da un’autorità scientifica accreditata, sia entrato e uscito prima dallo scantinato della società torinese di Vannoni. Poi da un ospedale di Trieste grazie al medico Marino Andolina. E ora dall’ospedale di Brescia, passando attraverso molteplici sentenze e pareri di Tar, Agenzia italiana del farmaco e Tribunali dove diversi giudici hanno ammesso alla “terapia compassionevole” altrettanti pazienti?
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