“Stamina, troppi segreti”, Paolo Bianco sul Corriere della Sera

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Dicembre 2013 - 12:20 OLTRE 6 MESI FA

il Ministro pubblichi il Protocollo e gli Atti della CommissioneROMA – “Troppi segreti su Stamina”. Questo il titolo dell’articolo a firma di Paolo Bianco sulle pagine del Corriere della Sera:

Caro direttore, come è noto, il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di Davide Vannoni sull’operato della Commissione scientifica nominata dal ministro della Salute per valutare il metodo Stamina. Sia il metodo, sia i rilievi della Commissione, sono rimasti segreti perché protetti, secondo quanto il ministro ha dichiarato, da un «contratto di riservatezza».

Tale situazione impedisce però ai membri della Commissione di fugare i dubbi che la sentenza del Tar genera nei loro confronti presso l’opinione pubblica.

Gli accordi di riservatezza (di diritto privato), sottoscritti dai membri della Commissione, non vincolano il ministro. E il ministro stesso ha rimarcato che l’interesse pubblico alla chiarezza non è sottoposto all’interesse commerciale privato che sottende alla «riservatezza». Anche perché il caso in questione è particolare. Le sperimentazioni di nuove terapie, infatti, sono di norma finanziate da privati e ammettono il diritto alla riservatezza su quanto di originale, nella terapia proposta, configuri una proprietà intellettuale. Nel caso Stamina, però, la sperimentazione in questione non sarebbe finanziata da un privato, ma dallo Stato; è lo Stato, in ultima analisi, proponente sperimentatore e sponsor; ed è scopo dello Stato la chiarezza e l’informazione del pubblico. È proprio per questo che il Parlamento ha promosso per il «metodo Stamina» una sperimentazione, che comprende necessariamente la valutazione del metodo, e può esaurirsi con una valutazione di inadeguatezza dello stesso (…)

D’altro canto la proprietà intellettuale si protegge con i brevetti, e Stamina non detiene brevetti, e la si documenta con pubblicazioni scientifiche, anch’esse mancanti; può ancora sussistere senza brevetti e pubblicazioni, ma dev’essere originale e riconoscibile nei documenti che si sottopongono a valutazione riservata. Tutto quanto, in un protocollo tecnico, non sia originale, non vincola alla riservatezza. Se sussistano, nel materiale sottoposto da Stamina alla valutazione della Commissione, elementi di originalità che giustifichino una qualunque riservatezza, non è dato sapere. Ma è possibile che non sia questo il caso. Del resto, le domande di brevetto del «metodo» Stamina, non accolte, sono state pubblicate dall’ufficio brevetti americano. Contenevano procedure e dati non originali e non brevettabili, e in alcuni casi, secondo quanto la rivista «Nature» ha riportato in luglio, materia identificabile come proprietà intellettuale di altri (…)