“Sull’Atac non accuso Veltroni”. Lettera a Libero di Mauro Calamante

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Veltroni (LaPresse)

ROMA – “Sull’Atac non accuso Veltroni”. Ma i dubbi restano.” Così Mauro Calamante scrive a Libero dopo la pubblicazione della lettera pubblicata mercoledì 13 novembre sulla questione della gestione dei biglietti dell’Atac quando Veltroni era sindaco di Roma.

Leggo con stupore l’articolo apparso oggi sulle colonne del suo giornale a firma di Tommaso Montesano. Il titolo e il senso dell’articolo sono uno stravolgimento di quello che esso contiene. La lettera da me inviata al sindaco Veltroni nel settembre del 2003 infatti non «accusa» l’amministrazione ma analizza i problemi dell’azienda e annuncia una serie di cambiamenti che come presidente dell’Atac intendevo prendere e che la giunta comunale guidata da Veltroni ha appoggiato e sostenuto. Io avevo da poco preso la guida dell’azienda dei trasporti quando il sindaco Veltroni mi segnalò con una lettera i problemi seri nella bigliettazione dell’Atac.

Il mio lavoro fu quello di comprenderne le ragioni e trovare i rimedi: nel settembre del 2003 quel difficile processo arrivava a soluzione: questo è il senso vero della lettera. Il sistema di bigliettazione automatica fornito da Erg infatti – che pure era uno strumento di innovazione perché passava ad una gestione digitale dei biglietti e del loro controllo – aveva una serie di pecche perché non manutenuto (per carenza di ricavi da parte del sistema di trasporti regionale). Per questo decidemmo di acquisirlo e riportare la gestione all’interno dell’Atac. Sarebbe stato sciocco gettarlo e tornare indietro visto che la strada della bigliettazione digitale era quella seguita in tutte le grandi metropoli europee, preferii (sostenuto dalla giunta e da Veltroni) acquisire il sistema e recuperare efficienza.

I risultati sono visibili a tutti: nel 2003 i ricavi da biglietti erano pari a 176 milioni di euro, l’anno dopo arrivarono a 194, fini ad arrivare a 223 del 2008 con un aumento di 45 milioni. Questo vuol dire che una buona gestione del sistema e un buon lavoro nella lotta all’evasione (tornelli nel metrò, controlli sulle vetture) hanno dato frutti positivi. Per quanto riguardapoi il costo per l’acquisizio – neda Erg del software e dell’hardware del sistema chiudeva anche un contenzioso tra le due aziende. La valutazione fu presa da una analisi condivisa da tutta l’azienda e da una seconda verifica fatta fare dalla facoltà di matematicadella Terza università diRoma. Tutte le carte furono mandate alla Corte dei Conti che non ebbe nulla da dire.

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