Tavecchio e banane: commissario Coni per la Figc? Giovanni Malagò ci pensa

Tavecchio e banane: commissario Coni per la Figc? Giovanni Malagò ci pensa
Carlo Tavecchio

ROMA – Giovanni Malagò, presidente del Coni, sembra orientato alla nomina di un commissario alla Federazione italiana gioco calcio, Figc, decisione cui lavorerà appena arriverà sul suo tavolo la patata bollente del caso di Carlo Tavecchio, candidato alla presidenza della , Figc, protagonista della gaffe sui calciatori stranieri “mangiatori di banane“.

Soprattutto dopo l’intervento della Fifa e dell’Unione europea, registra Alberto Gentili sul Messaggero, sul nome di Carlo Tavecchio, attualmente presidente della federazione dilettanti,

“è piovuta una grossa croce. Da qui una moral suasion silenziosa e discreta sul presidente del Coni, Giovanni Malagò, affinché trovi il modo per fermare l’ascesa di Tavecchio. Tanto più che a suo carico non c’è solo la battutaccia sulle banane, ma anche rapporti considerati «a dir poco opachi» con le aziende che realizzano in Italia campi di calcio in erba sintetica”.
“La partita di Malagò è tutt’altro che facile”.

nota ancora Alberto Gentili, anche se occorre tenere sempre presente la grande abilità diplomatica di Giovanni Malagò.

“Il presidente del Coni da qui all’11 agosto, quando la Federcalcio è stata convocata per procedere all’elezione del successore di Giancarlo Abete, dovrà trovare il modo per rosicchiare i consensi a favore di Tavecchio. Attualmente il presidente della Lega nazionale dilettanti conta sul 68 per cento dei voti: il 34% arrivano dalla “sua” federazione (la presiede dal 2009), il 17 dalla Lega pro (la ex serie C), il 12% dalla Serie A e il 5 dalla B. Demetrio Albertini, il rivale, ha invece il 32 per cento grazie al sostegno di calciatori (20%), allenatori (10%) e arbitri (2%).

Ma come osserva Giuseppe Marotta, amministratore delegato dalla Juventus (squadra insieme con Roma, Fiorentina, Sampdoria e Cesena contraria a Tavecchio), «diverse società hanno cambiato posizione, dunque la situazione è da definire. Il fronte pro-Tavecchio si è spaccato».
Se Malagò nei prossimi giorni trovasse conferma che il sostegno al presidente della Lega dilettanti da qui all’11 agosto si è assottigliato, potrebbe chiedere un passo indietro a Tavecchio e ad Albertini (giovedì è fissato un incontro con entrambi) e lavorare alla nomina di un commissario straordinario. Un’opzione obbligata, quella del commissariamento, se tra quindici giorni Tavecchio non dovesse avere più la maggioranza assoluta nell’assemblea della Federcalcio. Ma Malagò preferirebbe evitare il voto, procedendo alla nomina del commissario”.

Nella polemica si sono inseriti molti politici. Tra le tante parole, merita ricordare queste, di puro buonsenso.

Andrea Marcucci, presidente della commissione Cultura e Sport del Senato:

“L’appello della Fifa a indagare sulle parole razziste dovrebbe bastare. Tavecchio faccia un passo indietro per non compromettere ulteriormente il calcio italiano. La sua eventuale elezione indebolirebbe le attività di contrasto al razzismo e alla violenza e offrirebbe una sorta di giustificazione alle frange più estreme del tifo. Con quale autorità infatti le società potrebbero evitare fenomeni di razzismo negli stadi, quando il loro presidente si è esposto con dichiarazioni così prive di senso?”.

Roberto Morassut, deputato del Pd:

“Tavecchio ha subìto condanne penali, perché se allora si prevede una sorta di Daspo per i politici condannati, questa non deve valere per il mondo dello sport?”.

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