Terna, il Sole 24 Ore: “Profitti e ricavi in salita”

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Novembre 2015 - 05:30 OLTRE 6 MESI FA
Terna, il Sole 24 Ore: "Profitti e ricavi in salita"

L’amministratore delegato di Terna, Matteo Del Fante (Foto Lapresse)

MILANO – Terna chiude i primi nove mesi del 2015 con un utile netto pari a 454,9 milioni di euro, in aumento dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2014 e propone di distribuire un acconto sul dividendo 2015 pari a 7 centesimi per azione. Per l‘amministratore delegato Matteo Del Fante i risultati “confermano la crescita del gruppo e testimoniano che è possibile conciliare” rete efficiente e remunerazione degli azionisti.

Spiega Celestina Dominelli sul Sole 24 Ore:

“In attesa di portare a casa l’acquisizione della rete elettrica di Ferrovie, che la spa dell’alta tensione conta di chiudere entro fine anno, Terna assicura ai suoi azionisti un acconto sul dividendo 2015 di 7 centesimi (in linea con la policy annunciata con il piano industriale di marzo) e manda in archivio i conti dei primi nove mesi con un utile netto in crescita dell’8,9%, a quota 454,9 milioni, un Ebitda in aumento del 2,3%, a 1,16 miliardi di euro, e un Ebit in salita dello 0,9%, a 798,9 milioni. Avanzano anche i ricavi che si attestano a 1,5 miliardi di euro (+4,8%), spinti, al netto del consolidamento di Tamini, dall’incremento delle attività regolate e da alcune commesse di ingegneria messe a segno nel business non regolato.

Gli investimenti complessivi, poi, sono pari a 702 milioni di euro (+7,6%). Quanto al flusso di cassa operativo, l’asticella si attesta a 890,4 milioni, rispetto agli 849 milioni generati nell’analogo periodo del 2014 (+4,8%). Mentre l’indebitamento si ferma, a fine settembre, a 6,5 miliardi di euro, in calo rispetto ai 6,9 miliardi registrati al 31 dicembre. «I primi nove mesi dell’anno – ha commentato l’ad di Terna, Matteo Del Fante -, confermano la crescita del gruppo e testimoniano che è possibile conciliare l’impegno per una rete sempre più efficiente e interconnessa e in grado di generare benefici per il paese, con risultati economici e patrimoniali che garantiscano solidità e sostenibilità nel tempo della remunerazione per gli azionisti».

Segno positivo anche per i numeri del terzo trimestre: ricavi per 514,8 milioni (+3,4%), Ebitda a 394,2 milioni (+3,1%), Ebit a 275,3 milioni (+0,5%) e utile netto a quota 145 milioni (a fronte dei 143,8 milioni del terzo trimestre 2014).

Davanti agli analisti, poi, l’ad Del Fante, affiancato dal cfo Pierpaolo Cristofori, è tornato sul deal con Fs. «L’Autorità per l’Energia – ha ricordato il numero uno – ha pubblicato la valutazione, ora abbiamo tutti gli elementi per concludere la transazione. Le trattative sono ora molto avanti e posso anticipare che finalizzeremo il percorso e l’acquisizione entro la fine dell’anno».

L’Authority, ha chiarito ancora Del Fante, ha dovuto tener conto dei «benefici potenziali per il sistema elettrico nazionale». Come si ricorderà, nel documento pubblicato a fine ottobre, l’Autorità presieduta da Guido Bortoni ha fissato in 674 milioni il valore della porzione di asset di proprietà di Fs non ancora inserito nella Rtn (rete di trasmissione nazionale) e oggetto della valutazione.

Vale, però, la pena rammentare che la compravendita non riguarda solo i 7500 chilometri di rete elettrica su cui l’Aeeg si è espressa, ma anche i circa 870 chilometri di linee già incluse nella Rtn, nonché altri 430 chilometri di ulteriori linee,che portano il totale a circa 9mila chilometri. Il prezzo finale, che sarà la risultante del negoziato tra le parti, sarà dunque presumibilmente più alto del valore indicato dall’Autorità”.