Test ingresso nei licei, arriva lo stop dal Miur: “Calpestano diritto studio”

Test ingresso nei licei, arriva lo stop dal Miur: "Calpestano diritto studio"
Test ingresso nei licei, arriva lo stop dal Miur: “Calpestano diritto studio”

ROMA – Il test d’ingresso nei licei non garantirebbe il diritto allo studio. Un diritto che, spiega Alessia Camplone su Il Messaggero, è sancito dalla Costituzione. Per questo motivo il ministero dell’Istruzione ha deciso di cancellare il test d’ingresso, che in una circolare ha chiarito ogni dubbio riguardo alle iscrizioni online: “E’ da evitare il ricorso ad eventuali test di valutazione quale metodo di selezione delle domande di iscrizione”.

La Camplone sul Messaggero scrive:

” Sono partite lunedì le iscrizioni alle scuole elementari, medie e superiori. Anche quest’anno esclusivamente on line per gli alunni delle prime classi delle scuole statali (per le paritarie la scelta è facoltativa, anche se molti istituti la stanno adottando). Mamme e papà potranno iscrivere i propri figli da casa, tramite il pc, entro il 28 febbraio. Oltre un milione e mezzo di alunni che cercano di avere il posto nella scuola più comoda o considerata valida. Ma come succede molto spesso i dirigenti non sempre riescono a far fronte alle richieste per la carenza di aule e di spazi. E così devono scegliere, stabilendo con il proprio Consiglio di Istituto dei criteri. E i test sono uno di questi criteri. I dirigenti scolastici dovrebbero aprire le porte della scuola secondo parametri definiti “di ragionevolezza”, ma c’è chi interpreta questo vago concetto come la strada per le preselezioni, pensandole magari come un sistema per qualificare l’istituto, piuttosto che come un servizio per lo studente”.

Le iscrizioni online poi vedono anche sbarramenti per i ripetenti:

“In altre parole: chi ha fatto un passo falso deve avere un disagio in più. Chi prima arriva meglio alloggia, invece, in provincia di Ragusa. Come criterio qui va per la maggiore l’ordine di presentazione della domanda. Poi il voto di licenza media, che non arriverà prima di fine giugno, quando saranno conclusi gli esami. Poi l’età: meglio più giovani, anche se stiamo già parlando di adolescenti. La media dei voti, in particolare nelle secondarie, è un criterio che sta “tentando” alcune scuole romane: i ragazzi con un miglior rendimento otterrebbero così la precedenza”.

Il Miur, dati questi “criteri” di selezione è così corso ai ripari ribadendo il diritto allo studio e che le iscrizioni dipendono solo dall’ordine con cui giungono alla scuola, scrive il Messaggero:

“E lo stesso Miur è dovuto correre ai ripari diramando martedì scorso una nota a tutti i presidi in cui ribadisce che «non può essere data alcuna rilevanza all’ordine di arrivo delle domande di iscrizione». Lo stesso ministero già in una precedente nota aveva ribadito che le domande devono essere accolte seguendo criteri di ragionevolezza, appunto. Come quello della vicinanza della scuola dall’abitazione, o dal posto di lavoro dei genitori. E poi c’è l’estrazione a sorte. Un criterio che dovrebbe essere usato solo come “estrema ratio” e solo a parità di punteggio, per il ministero dell’Istruzione. E invece più di un genitore ha denunciato il ricorso a questo sistema”.

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