Tito Boeri “non ha titoli per fare presidente Inps”. Stefano Iacometti su Libero

Tito Boeri "non ha titoli per fare presidente Inps". Stefano Iacometti su Libero
Tito Boeri “non ha titoli per fare presidente Inps”. Stefano Iacometti su Libero

ROMA – Tito Boeri ha il curriculum giusto per fare il presidente dell’Inps? Sulla carta sì, visto che non mancano certo esperienze di prestigio (nazionale e internazionale) all’economista che è stato chiamato a sostituire il commissario Tiziano Treu alla guida dell’istituto previdenziale. Stefano Iacometti su Libero sostiene però che a Boeri mancano competenze manageriali, necessarie per guidare un’amministrazione farraginosa e complessa come l’Inps.

Scrive Iacometti:

Tra tanti e tali titoli ed attività non sembra però risultare alcun riferimento ad esperienze di tipo manageriale o amministrativo, come sarebbe richiesto per guidare l’Istituto nazionale di previdenza. Incarico a cui è stato chiamato lo scorso 24 dicembre il nostro professor Boeri. La legge sul punto è abbastanza chiara. Come si legge al comma 7 dell’articolo 7 del Dl 78 del 2010, il presidente dell’Inps «è scelto in base a criteri di alta professionalità, di capacità manageriale e di qualificata esperienza nell’esercizio di funzioni attinenti al settore operativo dell’Ente».

Sulla professionalità ci sono pochi dubbi. Boeri ne ha da vendere, così come di preparazione scientifica sulla materia previdenziale. Ma la capacità manageriale? E la qualificata esperienza nell’esercizio di funzioni attinenti al settore operativo dell’Inps? Data la comprovata statura del neo presidente si potrebbe pensare di non applicare la norma alla lettera e chiudere un occhio sui requisiti, che il professore potrebbe avere anche a prescindere dal curriculum.

Iacometti cita poi un precedente in cui fu Boeri a “stroncare” la nomina di un altro manager (alla presidenza dell’Istat):

Se non fosse, però, che qualche tempo fa fu proprio Boeri ad impuntarsi sul rispetto della procedura, al punto da sottoscrivere un appello contro la nomina di Giorgio Alleva alla presidenza dell’Istat. Nulla di personale, per carità, ma dal curriculum del professore di Statistica, scrive Boeri in un articolo del 15 luglio scorso su lavoce.info, risulta «l’assenza di un profilo internazionale».

Aspetto in contrasto con la legge, secondo cui il presidente dell’Istat deve essere «scelto tra i professori ordinari in materie statistiche, economiche ed affini, con esperienza internazionale». La tesi del neopresidente dell’Inps è che in questo modo le procedure di selezione finiscono con il «disincentivare la partecipazione» di candidati eccellenti che rimangono nell’ombra per paura di una «umiliante bocciatura». La soluzione? Non basta, secondo Boeri, pubblicare i curriculum, ma anche motivare le scelte.

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