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Trasporti e cortei, il comune di Roma chiede 500 milioni

di Gianluca Pace |13 Dicembre 2013 11:38

Trasporti e cortei, il comune di Roma chiede 500 milioni

ROMA – 500 milioni,  è questa la richiesta che il comune di Roma avanza al Governo per coprire gli extra costi sopportati dalla città per il suo ruolo di Capitale (cortei, sedi istituzionali e diplomatiche ecc.)

Scrivono Michela Giachetta e Fabio Rossi

La prima voce in discussione è quella del trasporto pubblico. Marino vuole innanzitutto che i fondi statali vengano direttamente assegnati al Campidoglio, bypassando la Regione. E per questo si affida a un emendamento, firmato dal senatore Pd Felice Casson, al decreto legge sui finanziamenti agli enti locali, attualmente in discussione a Palazzo Madama. Sul quantum, invece, il Comune punta a incassare trecento milioni, che servirebbero a coprire parte del fabbisogno 2014.

Secondo le cifre in possesso dell’assessore alla mobilità Guido Improta, infatti, il prossimo anno per il trasporto pubblico romano sono necessari quasi 700 milioni: 500 per il servizio dell’Atac – che comprende anche la messa in esercizio della prima tratta della metro C e del prolungamento della B1 – 100 per le linee periferiche gestite da Roma Tpl e 90 per le ex ferrovie concesse.

Altra partita sono gli extra costi: Roma vuole avere dallo Stato un contributo per tutte le spese sostenute per il ruolo di Capitale del Paese. A partire dai cortei e dalle manifestazioni che, secondo le stime, costano 70-80 milioni l’anno a Palazzo Senatorio tra pulizia, vigilanza, danni all’arredo urbano e altre spese minori. In totale, il Campidoglio vorrebbe ottenere altri duecento milioni, che servirebbero soprattutto a scongiurare l’ipotesi di nuove tasse per i romani. «L’amministrazione capitolina non ha assunto alcuna decisione in merito all’aumento di Cosap e tassa di soggiorno e all’aumento dell’addizionale Irpef nel 2014 – sottolinea l’assessore al bilancio Daniela Morgante – Anzi, la vera sfida è riuscire ad abbassare l’Irpef ed è realistico pensare che possa scendere progressivamente di un punto l’anno». Proprio in questi giorni l’assessore illustrerà ai capigruppo di maggioranza la linee che ha in mente per la manovra 2014. Ma le scelte di Palazzo Chigi restano il primo snodo decisivo della vicenda.

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