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Trieste, centrodestra in bilico. Filippo Merli, Italia Oggi

di Gianluca Pace |21 Ottobre 2015 11:49

(foto Ansa)

ROMA – “A Trieste tocca al centrodestra – scrive Filippo Merli di Italia Oggi – Se, da una parte, per le amministrative del 2016 il Pd è certo della ricandidatura dell’attuale sindaco, il renziano Roberto Cosolini, dall’altra iniziano i movimenti per cercare di strappare la città al governatore dem del Friuli, Debora Serracchiani. Per ora i candidati sono due: Roberto Dipiazza, vecchia conoscenza del centrodestra triestino, già primo cittadino per 10 anni, e Pierpaolo Roberti, segretario provinciale della Lega Nord”.

L’articolo di Filippo Merli di Italia Oggi:  Resta da vedere se Dipiazza e Roberti saranno entrambi candidati, oppure se ne resterà uno solo in rappresentanza di una grande coalizione formata da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia. L’importante, per Berlusconi, è che il centrodestra non faccia le primarie, che «si sono dimostrate un metodo inadeguato e disastroso con cui la sinistra è riuscita a scegliere, per città importanti come Genova, Milano, Roma e Napoli, i peggiori sindaci della sua storia».

I profili degli attuali candidati sono molto diversi. Dipiazza, 62 anni, è stato sindaco di Trieste dal 2001 al 2011. Ora, grazie all’appoggio del leader del centrodestra triestino, il senatore Giulio Camber, ha deciso di riprovarci. «Sento che posso dare ancora molto a questa città», ha detto Dipiazza. «Non chiedo una strada in discesa per la mia candidatura, ma almeno dritta, senza troppe curve». E, soprattutto, senza primarie. «Non sono un uomo da primarie. Sono nato leader. Sono diventato sindaco e basta. Sarebbe come mettere il Milan a giocare con la Triestina».

Dove per Triestina s’intende Roberti, 35 anni, segretario triestino della Lega, che è uscito allo scoperto mesi fa. «La candidatura di Dipiazza? La prendo come uno stimolo per fare di più e di meglio per i mesi a venire», ha spiegato, «con la consapevolezza che il sindaco uscente si è già autoeliminato e che pertanto la sfida, senza la sinistra, porrà a confronto solo avversari del centrodestra» (…).

 

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