UDINE – Annullate cartelle esattoriali per 85 milioni di euro a Udine. Gli accertamenti erano scattati nei confronti della Disa, società del gruppo Danieli, l’azienda di Buttrio (Udine), specializzata nella costruzione di acciaierie e nella produzione di acciaio. L’accusa era di di maxi frode fiscale in merito a tre società lussemburghesi del Gruppo Danieli che, a detta degli ispettori, risultavano eterovestite, gestite cioè direttamente in Italia, dalla sede di Buttrio, seppure con sede legale all’estero.
La Commissione Tributaria Provinciale di Udine ha accolto, in questi giorni, il ricorso presentato da Disa e annullato gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate. Ne parla Il Gazzettino:
Con riferimento a una delle tre società sotto indagine, la “Disa”, l’Agenzia delle Entrate aveva emesso avvisi di accertamento per 85 milioni di euro. Importi, di fatto, ridimensionati rispetto a quelli contesati dai militari della Guardia di Finanza nel verbale di accertamento che quantificava una somma di oltre 140 milioni di euro tra imposte asseritamente evase, interessi e sanzioni. L’Agenzia delle Entrate, Direzione provinciale di Udine, aveva notificato a Danieli International Sa, gli avvisi di accertamento in relazione all’imposta Ires asseritamente dovuta dalla “Disa” in relazione alla quale l’Agenzia ha ravvisato il fenomeno di esterovestizione, ritenendo che, nonostante la sede legale fosse in Lussemburgo, in realtà la direzione effettiva fosse a Buttrio.
Danieli ha presentato ricorsi assistita, in sede fiscale, dall’avvocato Roberto Lunelli e dal professor Andrea Manzitti. I ricorsi che sono stati accolti integralmente avendo escluso, il Giudice Tributario, che la società fosse esterovestita. «Si tratta di sentenze che vanno nel solco della decisione assunta dalla Corte di Cassazione per il caso Dolce&Gabbana – commenta Miculan – la quale riconosce come si possa parlare di esterovestizione solo laddove la società all’estero sia costruzione di puro artificio, cosa che la Commissione ha escluso per Disa». Il processo penale è stato aggiornato all’udienza del 14 ottobre 2016 in cui si discuterà sull’acquisizione delle rogatorie disposte dalla Procura di Udine, in aula rappresentata dai pm Raffaele Tito e Claudia Danelon, a Singapore e Hong Kong al fine di tracciare pagamenti effettuati da Danieli che, in ipotesi accusatoria, costituirebbero ipotesi di frode fiscale.