L’ultimo segreto di Gabriel Garcia Márquez. Omero Ciai, Repubblica

Gabriel García Márquez
Gabriel García Márquez

ROMA – Un romanzo con due finali, è questo, scrive Omero Ciai per Repubblica, l’ultimo segreto di Gabriel García Márquez morto giovedì 17 aprile 2014, a 87 anni.
L’articolo di Ciai:

L’ultimo sforzo letterario dell’autore dei “Cent’anni” ha un bel titolo: “Nos vemos en agosto” (Ci vediamo ad agosto) e una storia principale che lo stesso Márquez rese nota alcuni anni fa. Narra le vicende di una donna, Ana Magdalena Bach, che ogni anno, sempre il 16 di agosto, si reca sull’isola dov’è sepolta sua madre e le racconta le novità della sua vita nei dodici mesi appena trascorsi.
«Missione compiuta: — scrive Márquez — aveva ripetuto quel viaggio per ventotto anni consecutivi ogni 16 agosto alla stessa ora, prendendo la stessa stanza d’albergo, lo stesso taxi e tornando dalla stessa fiorista sotto il sole infuocato del cimitero, per mettere un po’ di gladioli freschi sulla tomba di sua madre». Ma, nel corso dell’ultimo viaggio, Ana Magdalena vive un’avventura amorosa che cambierà la sua esistenza: da quel momento tornerà sull’isola ogni agosto sperando e temendo di viverne un’altra. L’idea era quella di concludere, con quest’ultima opera, il ciclo dei romanzi sull’amore iniziato nel 1985 con “L’amore al tempo del colera” e proseguito nel 1992 con “Dell’amore e altri demoni”. Il progetto, insieme alla storia principale, comprendeva altri quattro racconti che avevano come denominatore comune storie d’amore di persone mature. E era talmente avanzato che, già nel 2008, Plinio Apuleyo Mendoza, carissimo amico di García Márquez fin dagli anni parigini, confermò che sarebbe stato pubblicato in breve tempo. Mentre il fratello minore dello scrittore rivelò il particolare dei due finali, aggiungendo che non si trattava più di novelle separate ma che il personaggio di Ana Magdalena era in qualche modo presente in tutto il romanzo.
Poi la malattia aveva con ogni probabilità modificato i piani. Già allora Plinio aggiunse che lo scrittore non era «pienamente soddisfatto da nessuna delle versioni» e che stava «lavorando ad una stesura definitiva». «È diventato molto autocritico e esigente con se stesso», concluse. Ma l’incipit non l’aveva cambiato, eccolo: «Tornò sull’isola venerdì 16 agosto nel traghetto delle due del pomeriggio. Portava una camicia a quadri scozzesi, jeans, scarpe estive senza tacco e senza calze, un ombrellino di seta e, come unico bagaglio, una borsa da spiaggia».

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