Vatileaks, Gianluigi Nuzzi: “La rivoluzione dolce del Papa”

Vatileaks, Gianluigi Nuzzi: "La rivoluzione dolce del Papa"
Gianluigi Nuzzi (Foto Lapresse)

ROMA – Papa Francesco sta attuando una “rivoluzione dolce”, “è il primo Papa che non regna ma governa, e cura la contabilità”: dalle parole di Gianluigi Nuzzi, autore di “Via Crucis“, emerge un ritratto positivo del pontefice, anche se non altrettanto roseo del suo entourage. Intervistato da Mariagloria Fontana su Micromega Nuzzi dice: “In Vaticano è guerra tra due visioni opposte della Chiesa. Io non sono né contro né a favore del Papa, in quanto giornalista faccio il mio mestiere e racconto i fatti. Ho scelto di intitolarlo “Via Crucis” perché racconto, stazione per stazione, il difficile cammino del Pontefice per cambiare una curia che nel 2013 trova fortemente caratterizzata da inerzia, opacità e malaffare e che cerca di riformare. Abbiamo per la prima volta, in maniera così forte, un Papa che non regna ma governa”.

Nuzzi parla di un Papa che governa perché “dà delle vere indicazioni amministrative. Non si era mai visto un papa impegnarsi nella contabilità”.

E spiega a Mariagloria Fontana:

“Si impegna a governare, perché, come sottolineano i revisori internazionali, la situazione finanziaria del Vaticano presentava un “deficit strutturale nei conti”, è la definizione testuale. Quindi nel 2013 parte questa grande azione di verifica, palazzo per palazzo, amministrazione per amministrazione, per capire quello che accade e si scopre che ogni amministrazione ha delle criticità rilevanti. (…) Nel mio libro ricostruisco una vera e propria “guerra” contro il Papa. Sono gli stessi collaboratori di Francesco che parlano di “guerra in atto in Vaticano”. Si tratta dei “mercanti del Tempio”. È il vecchio dilemma dell’umanità, lo scontro tra il Bene e il Male”.

Sembra di ascoltare la storia di Benedetto XVI. È una storia che si ripete?
No. Ci sono dei cambiamenti strutturali, di mentalità, stranamente molto rapidi per il Vaticano dal 2012 ad oggi. Bisogna rammentare che quando ho scritto “Vaticano Spa”, la Banca Ior era una società off shore al 100%, cioè si basava su finte donazioni di milioni di euro provenienti da società off shore che transitavano sui conti dello Ior. È in corso un processo di cambiamento, sabotato, rallentato, ma è ineluttabile e presente. (…) Papa Francesco non è un uomo solo, ha una serie di persone di cui si fida molto, laici e sacerdoti. È una situazione molto diversa rispetto a quella di Ratzinger, proprio perché quest’ultimo aveva delegato tutto a Bertone e di molti aspetti non sapeva o era parzialmente informato, questo me lo riferì proprio Paolo Gabriele”.

I bilanci di cui scrive nel suo libro cosa dimostrano?
“La connessione fra le finanze e il potere, che è una saldatura molto vigorosa all’interno delle dinamiche che si riflettono in tutta la gestione dello Stato Vaticano. Solo per dirne una: il patrimonio immobiliare dell’ Apsa (Amministrazione per il patrimonio della Santa Sede), è messo sul mercato al 25% rispetto alle sue reali capacità di reddito e questo garantisce sicuramente uno stuolo di amici degli amici in favore di “affittopoli”, consorterie che ne traggono benefici. Dall’altra parte, però, penalizza l’economia dello Stato Vaticano”.

 

(…) Dalla Sala Stampa Vaticana fanno sapere che il Papa è dispiaciuto, ma sereno e che il metodo di diffondere notizie non aiuta la Chiesa. Che ne pensa?
Lo comprendo, ma un cronista non deve valutare se una sua inchiesta possa fare male alla Chiesa, altrimenti smette di fare questo mestiere. Non è una mia priorità, io valuto solo se ho delle notizie interessanti e comunque credo, più in generale, che la trasparenza faccia sempre bene. Loro non diffondono le notizie, ma noi siamo giornalisti e abbiamo il dovere di farlo.

Il portavoce della Sala Stampa Vaticana Padre Lombardi ha detto, rispetto al suo libro, che si tratta di informazioni superate, che non riguardano la situazione attuale in Vaticano. Il segretario della Conferenza Episcopale Italiana, Nunzio Galantino, ha dichiarato: “Mi piacerebbe dire all’ineffabile Fittipaldi e all’ineffabile, per due volte, Nuzzi – confida al Sir – è possibile conoscere le cifre delle vostre grandi operazioni editoriali? Io, al posto loro, poco poco mi vergognerei a fare le pulci agli altri in maniera ideologica, senza guardare a se stessi”. Come risponde a queste accuse?
Sono le medesime argomentazioni che utilizzarono per i miei precedenti libri. Per quanto riguarda Galatino, gli rispondo che il 50% dei diritti di “Vaticano spa” è andato in beneficenza”.

 

(…) Quanto può cambiare lo stato delle cose in Vaticano, se, pur sostituendo le persone, le dinamiche e le strutture restano le stesse?
È necessario cambiare le mentalità e le leggi, per avere la consapevolezza di cogliere l’irregolarità di certi comportamenti. Questo sta facendo Papa Francesco, ma ci vuole tempo.

(…) Lei può andare tranquillamente alle conferenze stampa in Vaticano?
“Non sono mai entrato in Vaticano negli ultimi cinque anni. Volevo seguire il conclave dalla sala stampa, ma mi è stato impedito e quindi non ho più fatto nessuna richiesta”.

 

Gestione cookie