Vincenzo Vita per il Manifesto: “Mediaset, il conflitto è permanente”

ROMA – La pubblicità crolla, gli investimenti latitano,  problemi (economici e no) per giornalisti, tecnici e addetti non mancano ma il titolo Mediaset continua a volare in borsa. Com’è possibile?

Questo lo storico (ultimo anno) delle azioni Mediaset:

azioni-mediaset-storico
it.finance.yahoo.com

 

Mediaset contro il Capitale? Questa la domanda che si pone Vincenzo Vita per il Manifesto. La discrasia tra realtà materiale e il valore finanziario è netta. “Come è possibile – scrive Vita – che un gruppo – per sua stessa dichiarazione – in perdita abbia in borsa una capitalizzazione di 4miliardi di euro cui vanno aggiunti debiti per 1,7 md? Cioè, un’impresa in deficit vale nel mercato dei capitali 5,7 miliardi? Sarà.”

Il capitalismo non si ferma, libero aperto e inesorbile “solo quando licenzia o precarizza i lavoratori; diventa duro e accademico laddove si incontra nelle conferenze auto celebrative; è eterno secondo le mediocri teorie alla moda. Uno dei principali effetti collaterali del conflitto di interessi sta proprio qui: il mercato si piega di fronte ad un potere consolidatosi negli anni proprio in virtù della presenza pubblica del Capo. Basti ricordare la situazione finanziaria dell’epoca della «scesa in campo»: il quadro era grave e compromesso. I libri si stavano avviando verso il tribunale. O la memoria ci inganna? Qualcosa è accaduto nel profondo delle relazioni finanziarie e l’anomalia di oggi ha un sapore antico.”

Che chiudano migliaia di aziende al mese – conclude Vita – è un problema dei loro proprietari e dei loro operai. Che decine e decine di emittenti locali siano alla canna del gas per un’orribile gestione della transizione alla stagione digitale è solo un problema tecnologico. Mediaset è intoccabile. E’ un santuario in cui persino il Capitalismo non può mettere piede. A proposito, le autorità competenti tacciono sempre su tale vicenda?”

Gestione cookie