Vitalizi, Eva Klotz scappa in bici da giornalista Gabbia

Vitalizi, Eva Klotz scappa in bici da giornalista Gabbia
Vitalizi, Eva Klotz scappa in bici da giornalista della Gabbia

BOLZANO – Eva Klotz scappa in bicicletta e Franz Pahl si rinchiude al Laurin. Entrambi non hanno voluto rispondere alle domande sui vitalizi di Nello Trocchi, inviato della trasmissione La Gabbia, condotta da Gianluigi Paragone su La7.

Lei è la politica altoatesina che da più di 50 anni chiede l’indipendenza di Bolzano da Roma, e che ora riceverà dall’Italia tanto detestata 946mila euro di pensione. Lui è l’ex consigliere del Sudtiroler Volkspartei, oggi presidente dell’associazione degli ex consiglieri che da sempre si oppone al taglio dei vitalizi.

Racconta L’alto Adige:

Nel servizio di ieri sera l’ex consigliera [Eva Klotz] prima ribadisce che lei risponde solo ai suoi elettori, ma poi perde la pazienza e all’ennesima domanda di Trocchi («Ma lei cosa ci fa con un milione di euro?»), inforca la bicicletta e scappa. Brutta figura anche per Franz Pahl. L’ex consigliere Svp ha ripetuto la sua posizione, sostenendo che «retroattivamente non si possono cambiare gli accordi». Pahl, presidente dell’associazione degli ex consiglieri, da sempre schierato per il no al taglio dei vitalizi, all’incalzare delle domande, è scappato pure lui, rinchiudendosi al Laurin, col giornalista che gli urlava: «Lei parla tedesco e si comporta da politico italiano».

Il direttore di “Trentino” e “Alto Adige”, Alberto Faustini, ha ricordato la vicenda: «Il taglio dei vitalizi se l’erano venduto come una rivoluzione», ha affermato. «Dopo una lunga campagna stampa li abbiamo costretti a fare la legge del 2014 che taglia le indennità del 20%. Ma non basta». Tra Eva Klotz e l’inviato l’intervista finisce, come al L’Arena, un dibattito «Italia sì, Italia no», con l’ex consigliera che alla fine se ne va in bicicletta con ampie pedalate, e il giornalista che la insegue gridando «se l’Italia non le piace? Se ne vada e lasci i soldi». Paul Köllensperger (M5S) ricorda: «Nel 2013 avevamo proposto una riforma per introdurre il sistema contributivo retroattivo. Hanno preferito tagli omeopatici».

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