Vladimiro Crisafulli, l’intervista a Repubblica: “Porta male attaccarmi, Bersani lo sa bene”

Vladimiro Crisafulli, l'intervista a Repubblica: "Porta male attaccarmi, Bersani lo sa bene"
Vladimiro Crisafulli, l’intervista a Repubblica: “Porta male attaccarmi, Bersani lo sa bene”

ROMA – Vladimiro Crisafulli, senatore democratico, il ras delle preferenze in Sicilia, parla, intervistato da Repubblica, del suo appoggio a Cuperlo nella lotta per la segreteria democratica:

Del feudo di Enna, delle polemiche per il suo 90% di voti.
«87, per l’esattezza».
Un plebiscito che suscita dubbi, sospetti.
«So che non è piaciuto, ma se la gente mi vota in massa io che ci posso fare?».
A Pietraperzia Cuperlo-Renzi è finita 147 a 0.
«Poverini, se mi telefonavano dieci voti glieli regalavo io»
Perché appoggia Cuperlo?
«Quando i miei amici mi hanno chiesto di fare il segretario provinciale io ero del tutto disincantato sulle primarie nazionali, del tutto disinteressato…».
Disinteressato?
«Disinteressatissimo…poi i renziani, dopo avermi chiesto di votare per loro, hanno cominciato ad attaccarmi: sono stati loro, con i loro insulti, a spingermi, senza volerlo, verso Cuperlo».
Può farcela?
«Più tempo passa e più ci si accorge che Renzi non è capace a fare il segretario. Non è cosa sua. Insegue i sondaggi. Guardi come si è comportato nella vicenda Cancellieri. Perché non l’ha fatta cadere? ».
Sbaglio o Cuperlo prova imbarazzo per il suo sostegno?
(Sgrana gli occhi)«Imbarazzo? Il mio è un sostegno spontaneo. Tra i suoi sostenitori c’è Bersani che mi ha levato dalle liste alle politiche, facendo una bella minchiata…».
Dimentica che lei è sotto processo due volte.
«Vede, non si può stare in un partito a bagnomaria. O mi ci tengono o mi mandano via. Non ho pendenze giudiziarie, quindi non mi possono cacciare. Invece Bersani ha ceduto alle campagne di stampa».
Gli porta rancore?
«No, ma manco sostegno, tanto ci ha pensato da solo a perdersi: dopo di me non gliene è riuscita bene una. E anche ai renziani suggerisco cautela: chi si mette contro di me non ha un futuro roseo. Porta male, insomma. Non so se è chiaro?»
Che fa, minaccia?
«Non sono buono neanche a minacciare i miei figli. È una considerazione». E mentre lo dice scorge in lontananza Cuperlo. Un lampo. Lo chiama: “Gianni! Gianni! Vieni qua!”
E Cuperlo arriva elegante, il sorriso educato, un fascio di giornali sotto il braccio.
«Gianni, questo nostro amico giornalista sostiene che io ti creo imbarazzo».
«Guarda, Mirello, mi hanno fatto la domanda al forum del Mes-saggeroe io c’ho messo 11 minuti per rispondere, ma credo che alla fine ho raccontato la tua storia in maniera risolutiva».
«Allora vieni a trovarci a Enna, no?».
«Vado a Catania».
«Enna-Catania sono 70 chilometri ».
«Mirello, non sono padrone del mio tempo, ma farò il possibile. Sentiamoci».
«Vede – dice Crisafulli trionfante – che non è in imbarazzo?»
Lei avrebbe votato la fiducia a Cancellieri?
«Io sì. Non mi pare un problema ».
Come finisce il 9 dicembre, con Renzi che fa cadere il governo?
«Non lo so, non m’interessa, però mi dispiace che nel mio partito ci si può stare solo se belli, eleganti, magri e con i giubbotti di pelle. In Sicilia diciamo come i pupiddi ».
Un partito di bambole?
«Sì, ma io non me ne vado, anche se peso 110 chili».

 

Gestione cookie