Perché la Germania dice no a Draghi. Weidmann: “Acquisto titoli Stato = debiti”

Weidmann: "Draghi, acquistare titoli di Stato è un invito a indebitarsi"
Weidmann (LaPresse)

FRANCOFORTE (GERMANIA) – Jens Wiedmann, presidente della Bundesbank, si dice contrario all’acquisizione di titoli sovrani nell’Eurozona da parte della Bce: “Non ne vedo l’urgenza”.

Weidmann, in un’intervista a Repubblica a cura di Andrea Tarquini, torna sulla possibilità di acquisto di bond, non esclusa dal presidente Bce Mario Draghi.

 “In Europa accanto alla politica monetaria comune abbiamo 18 Stati con politiche finanziarie indipendenti e rating e situazioni di debito ben diversi. Ciò crea tentazioni di indebitarsi di più e scaricare le conseguenze sugli altri”.

Weidmann sottolinea che l’inflazione tornerà a crescere e spiega come il calo dei prezzi energetici sarà

“come un piccolo programma di aiuti per la congiuntura: rafforza il potere d’acquisto dei consumatori, accresce gli utili delle aziende. Quindi non c’è necessità vincolante di reagire”.

Quanto al rapporto con Roma, spiega che

“il governo italiano sa molto bene che cosa deve essere fatto, e giustamente ha preso alcune iniziative. A fronte dell’alto debito sovrano, naturalmente, il consolidamento del bilancio è di un’importanza speciale”.

Quanto al maggior spazio di manovra per gli investimenti chiesto da Roma Weidmann dice:

“L’Italia ha già un altissimo debito pubblico. Un rinvio del consolidamento non farebbe che rinviare i problemi, che in tal modo non farebbero che crescere”.

Weidmann infine torna sul ruolo della Bce e alla domanda su chi, se non Francoforte, dovrebbe agire contro la crisi risponde:

“Le banche centrali non sono governi paralleli. La politica europea deve essere fatta da Parlamenti e governi, e la risposta ai problemi non può essere sempre dare nuovi compiti alla Bce”.

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