![Antibiotici nei fiumi, superato il livello di sicurezza di oltre 300 volte. Il fiume più inquinato in Bangladesh (foto d'archivio Ansa)](https://static.blitzquotidiano.it/wp/wp-content/uploads/2019/05/antibiotici-fiume-300x208.jpg)
ROMA – Nei fiumi di tutto il mondo gli antibiotici superano in molti casi i livelli di sicurezza di oltre 300 volte. Il fiume più inquinato si trova in Bangladesh dove il Metronidazolo, usato principalmente per alcune infezioni batteriche della pelle e della bocca, aveva un livello 300 volte maggiore rispetto a quello considerato di sicurezza.
Lo afferma uno studio dell’università di New York che sarà presentato oggi al meeting della Society of Environmental Toxicology and Chemistry ad Helsinki. Sono stati testati i fiumi di 72 paesi in sei continenti e gli antibiotici sono stati trovati nel 65% dei siti monitorati, compresi fiumi ‘storici’ come il Mekong o il Tamigi.
Gli autori hanno spedito in tutto il mondo 92 kit di prelievo, chiedendo a ricercatori locali di fare più campionamenti in diversi siti lungo i fiumi e analizzandoli poi per i 14 antibiotici principali.
“I limiti di sicurezza sono superati prevalentemente in Asia e Africa – spiegano gli autori -, ma anche in Europa e in America ci sono livelli di contaminazione preoccupanti, il problema è globale”.
L’antibiotico più trovato è stato il trimetroprim, che si usa per le infezioni urinarie e che era presente in 307 dei 711 siti testati. La ciprofloxacina è invece il farmaco fra quelli monitorati che supera più volte i livelli di sicurezza, in 51 campioni. Le situazioni peggiori sono state trovate in Bangladesh, Kenya, Ghana, Pakistan e Nigeria, mentre in Europa un sito in Austria è quello risultato più inquinato. Il Tamigi ha una concentrazione totale di antibiotici di 233 nanogrammi per litro, spiegano gli autori, mentre in Bangladesh è 170 volte superiore. I siti più inquinati sono di solito vicino a impianti di trattamento dei rifiuti o in zone instabili dal punto di vista della sicurezza. “Molti scienziati ora riconoscono il ruolo dell’ambiente nello sviluppo della resistenza agli antibiotici – spiega Alistair Boxall, uno degli autori -. I nostri dati dimostrano che la contaminazione dei fiumi può essere uno dei veicoli”.
Fonte: Ansa.