Apple: pieno di utili con iPhone e iPad, occhi sulla successione

Steve Jobs

I conti record di Apple, spinti dal boom dell’iPhone e dal successo dell’iPad, fanno svanire l’effetto di Steve Jobs in Borsa. Dopo una giornata di passione a Wall Street, dove i titoli sono arrivati a perdere il 6,5%, Cupertino inverte rotta nell’after hour e forte di un trimestre oltre le attese bruciano le perdite accumulate e volano, guadagnando il 3,3%. Apple archivia il primo trimestre dell’esercizio fiscale 2011 con un utile netto in progresso del 78% a 6 miliardi di dollari. I ricavi sono saliti del 71% a 26,7 miliardi di dollari.

”Ho molta fiducia nel futuro della società” osserva Tim Cook, il chief operating officer designato a sostituire Jobs durante il nuovo congedo per malattia, il terzo in meno di dieci anni. ”Abbiamo avuto un trimestre natalizio fenomenale con vendite record per i Mac, gli iPhone e gli iPad” commenta Jobs in una nota. ”Stiamo andando a tutta velocità e abbiamo alcune cose eccitanti in programma per quest’anno, incluso l’iPhone 4 con Verizon che i clienti non vedono l’ora di avere tra le mani”.

”Non potremo essere piu’ soddisfatti delle performance del nostro business” mette in evidenza il chief financial officer di Apple, Peter Oppenheimer, prevedendo per il secondo trimestre ”un fatturato di circa 22 miliardi di dollari e un utile per azione diluita di circa 4,90 dollari”. Nei primi tre mesi dell’esercizio fiscale, Apple ha venduto 4,13 milioni di computer Mac, il 23% in piu’ rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le vendite di iPhone sono balzate a 16,24 milioni, con un aumento dell’86%: ”avremmo venduto piu’ iPhone se ne avessimo avuti” , osserva Oppenheimer durante la conference call per illustrare i risultati alla quale Jobs non ha partecipato. Le vendite di iPod sono scese del 7% a 19,45 milioni di unita. Apple ha venduto 7,33 milioni di iPad.

La nuova uscita di Jobs, il ‘visionario’ incoronato dal Financial Times come uomo dell’anno 2010, solleva nuovamente dubbi e domande sui piani di successione in casa Apple, società fondata da Jobs circa 30 anni fa. Nessun timore sembra esserci per le prospettive a breve termine della società che – osservano gli analisti – ha prodotti che la rendono tranquilla per i prossimi due anni. In ogni caso potrebbero verificarsi implicazioni nel lungo termine anche se la forte ‘panchina’ di Apple sembra dare tranquillità: la squadra di Jobs ha esperienza e capacità e senza questa Jobs non avrebbe ottenuto tanti successi come quelli accumulati negli ultimi anni. Ma sostituire Jobs sarà difficile, secondo alcuni impossibile.

“La creatività, l’ossessione di Jobs per il design, il suo stile di management e la sua forte personalità non sono comuni non solo nella Silicon Valley ma nel panorama americano” spiegano alcuni osservatori. “Per sostituire Jobs servirebbero differenti persone con differenti qualità”. Con l’uscita di Jobs a tempo indeterminato, Apple trasferisce i poteri a Tim Cook, il chief operating officer: “E’ la terza volta che questo accade e in questa occasione il trasferimento è a tempo indeterminato. Anche se doloroso, un trasferimento più formale di poteri sarebbe stato meglio. La salute di Jobs sembra preoccupante: la società non ha detto esattamente quale è il problema attuale. In queste circostanze sarebbe stato meglio nominare esplicitamente Cook come facente funzioni dell’amministratore delegato” o amministratore delegato. “In questo modo Jobs sarebbe rimasto presidente e avrebbe potuto continuare a supervisionare la strategia di Apple senza rimanere incastrato nella gestione quotidiana”.

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