Artrite reumatoide, scoperto nuovo "pulsante" che la spegne Artrite reumatoide, scoperto nuovo "pulsante" che la spegne

Artrite reumatoide, scoperto nuovo “pulsante” che la spegne

Artrite reumatoide, scoperto nuovo "pulsante" che la spegne
Artrite reumatoide, scoperto nuovo “pulsante” che la spegne

ROMA – Scoperto un nuovo “pulsante” chiave dell’artrite reumatoide: se disattivato rende resistenti alla malattia. Una ricerca pubblicata su “Nature Communications”, apre nuove prospettive di cura per la malattia. La ricerca è stata svolta presso l’Università Cattolica in collaborazione con l’Università di Glasgow ed è frutto del lavoro di Stefano Alivernini e Barbara Tolusso coordinati da Gianfranco Ferraccioli e da Elisa Gremese dell’Unità Operativa di Reumatologia della Fondazione Policlinico Gemelli.

L’interruttore molecolare isolato si chiama “miR34a”: è una piccola molecola che accende le cellule più pericolose in questa patologia, le cellule dendritiche. “MiR34a” è il regolatore delle cellule dendritiche, responsabili della risposta autoimmune nella malattia che interessa primariamente le articolazioni e coinvolge tutti gli organi e apparati causando la riduzione dell’aspettativa di vita.

I ricercatori hanno studiato le cellule dendritiche di alcuni pazienti, isolandole dal sangue, dal liquido sinoviale delle articolazioni e dal tessuto sinoviale che le riveste; tali cellule producono molte molecole pro-infiammatorie come TNF, IL-17, IL-23 e IL-1beta. La ricerca ha dimostrato che tali cellule sono ricche di microRNA-34a, soprattutto nel tessuto sinoviale di pazienti con la malattia in fase iniziale, prima dell’inizio di ogni terapia. Gli esperti hanno anche scoperto che miR-34a è in grado di sopprimere AXL, una molecola che regola le cellule dendritiche e che, guarda caso, è carente nei pazienti.

Infine gli scienziati hanno verificato sugli animali che, mettendo ko il miR-34a, i soggetti acquisiscono una quasi completa resistenza alla malattia.  “Pertanto – conclude Ferraccioli – il controllo dell’asse miR-34a/AXL nelle cellule dendritiche di pazienti, attraverso degli inibitori selettivi (molecole già in fase clinica di sperimentazione con altra indicazione), rappresenterà una strategia terapeutica in grado di ristabilire l’equilibrio immunologico e promuovere la risoluzione dell’artrite”.

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