Astrazeneca, Piemonte sospende lotto ABV5811 dopo il docente morto a Biella. Psicosi anti vaccino: meglio intubati?

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 15 Marzo 2021 - 08:58 OLTRE 6 MESI FA
Astrazeneca, Piemonte sospende lotto ABV5811 dopo il docente morto a Biella. Psicosi anti vaccino: meglio intubati?

Astrazeneca, Piemonte sospende lotto ABV5811 dopo il docente morto a Biella. Psicosi anti vaccino: meglio intubati? (Foto d’archivio Ansa)

Il Piemonte ha sospeso un lotto di Astrazeneca dopo la morte di un docente che si era vaccinato a Biella. Intanto anche a Bologna si indaga sul decesso avvenuto dopo la prima dose del vaccino anti Covid. Oltre alla Procura bolognese, stanno indagando Catania, Trapani, Napoli, Siracusa e Bologna.

Azioni, quelle dell’Unità di crisi piemontese come quelle della magistratura, a scopo precauzionale. Ma che spingono Aifa (l’agenzia del farmaco) a rassicurare: “C’è un’ingiustificato allarme sulla sicurezza del vaccino”. La stessa Astrazeneca fornisce dati sull’affidabilità del siero che evidenziano “nessun aumento di rischio per embolia o trombosi“.

Ormai però quella di Astrazeneca sta diventando una psicosi. Vaccinati che lamentano problemi di febbre, mal di testa, pressione alta. Per non arrivare ai casi più gravi. Intanto l’autopsia sul corpo dell’insegnante campana ha escluso correlazioni col vaccino. Si attende l’esito dell’autopsia sul militare morto in Sicilia.

Si tratta, comunque, di casi isolati. Anche tra chi ha ricevuto gli altri vaccini ci sono stati effetti collaterali. Ora, lungi dal voler difendere questa o quella casa farmaceutica, bisogna comunque fare i conti con la statistica. Più aumenta la popolazione vaccinata, più aumentano i casi di persone che possono avere problemi fisici. Non necessariamente legati al vaccino. Perché, per incredibile che possa sembrare, le altre patologie non sono scomparse. Né sono diminuite le malattie non Covid. E poi, bisogna sempre valutare costi e benefici. Da un lato c’è il rischio di avere effetti collaterali quasi mai letali. Dall’altro c’è il rischio di finire intubati in terapia intensiva e di affrontare gli effetti (ancora in parte inesplorati) del long covid. Quale dei due rischi conviene correre?

Piemonte, lotto Astrazeneca ABV5811 sospeso dopo il docente morto a Biella

Sospeso in Piemonte il lotto ABV5811 per la morte di un professore di clarinetto da poco immunizzato. Intanto anche all’estero ci si interroga. Dopo lo stop di Danimarca, Norvegia e Islanda, oltre a Estonia, Lituania, Lettonia e Lussemburgo, oggi anche le autorità sanitarie dell’Irlanda hanno chiesto al governo di sospenderlo.

Rispetto ai vaccini “c’è molta emotività e lo ricordo già ai tempi dell’influenza” quando si sospese la vaccinazione “e poi si dimostrò che quelle morti non erano correlate”. Lo dice Giorgio Palù, presidente dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, che parla di “allarme ingiustificato”.

Garantisce la sicurezza del proprio vaccino anche Astrazeneca che parla “di 15 trombosi e 22 embolie su 17 milioni vaccinati” in Europa e in Gb. Non c’è, insomma, “nessuna correlazione sinora dimostrata – aggiunge Palù – se non una relazione temporale, tra la vaccinazione e l’evento nefasto”.

Sandro Tognatti, il docente di Biella morto dopo il vaccino Astrazeneca

L’ultimo, in ordine cronologico, è quello di Sandro Tognatti, insegnante di clarinetto 57enne della provincia di Biella discendente di una famiglia di musicisti. Qualche giorno fa la prima dose al centro vaccinale di Candelo e, dopo qualche ora, il malore che lo ha stroncato nella sua abitazione di Cossato. Sarà l’autopsia a stabilire le cause del decesso. Che ha spinto l’Unità di crisi regionale a sospendere, dopo due ore di stop totale per le verifiche del caso, il lotto di cui faceva parte la dose somministrata al musicista, insegnante al Conservatorio Cantelli di Novara.

Docente morto a Vergato (Bologna) 10 giorni dopo il vaccino

Era vicepreside dell’istituto secondario di primo grado Veggetti di Vergato, in provincia di Bologna, il professore 61enne morto a una decina di giorni dalla somministrazione di una dose di AstraZeneca. “Apriremo un fascicolo, faremo tutti gli accertamenti necessari, ma non diffondiamo terrore”, è l’appello del procuratore di Bologna, Giuseppe Amato.

Stefano Paternò, il militare morto in Sicilia dopo il vaccino

“Non demonizziamo i vaccini. Non c’è alternativa se non si vuole restare vittime del Covid”, sostiene Nello Musumeci, presidente della Regione Sicilia dove oggi sono arrivati gli ispettori del ministero della Salute per gli accertamenti sulla morte del sottufficiale della Marina militare Stefano Paternò, 43 anni, deceduto nei giorni scorsi a Misterbianco (Catania) dopo essersi sottoposto alla prima dose di AstraZeneca.

Se i decessi preoccupano i pazienti – tanti quelli che negli ultimi giorni hanno rinunciato alla vaccinazione – gli accertamenti dei magistrati fanno invocare lo ‘scudo penale’ ai medici. “La magistratura fa il suo doveroso lavoro ma serve mettere in serenità gli operatori”, spiega all’Ansa il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, Filippo Anelli, che chiede “un intervento legislativo idoneo per dare la possibilità al medico di potersi esimere dai problemi di carattere colposo”. 

Astrazeneca e i test sul vaccino anti Covid

In termini di qualità, “non ci sono problemi confermati relativi a qualsiasi lotto del nostro vaccino utilizzato in Europa o nel resto del mondo”. Lo afferma AstraZeneca. “Ulteriori test – precisa l’azienda – sono stati e vengono condotti da noi stessi e in modo indipendente dalle autorità sanitarie europee e nessuno di questi nuovi test ha mostrato motivo di preoccupazione”. Durante la produzione del vaccino vengono condotti “più di 60 test di qualità da AstraZeneca, dai suoi partner e da più di 20 laboratori di test indipendenti”. 

Tutti i test, spiega AstraZeneca, devono soddisfare criteri rigorosi per il controllo di qualità e questi dati vengono inviati alle autorità regolatorie all’interno di ciascun paese o regione per una revisione indipendente prima che qualsiasi lotto possa essere rilasciato nei paesi. “La sicurezza del pubblico – afferma l’azienda – sarà sempre al primo posto. La Società sta monitorando attentamente questo problema, ma le prove disponibili non confermano che il vaccino sia la causa” degli eventi registrati. “Per superare la pandemia – conclude AstraZeneca – è importante che le persone vengano vaccinate quando invitate a farlo”.