AstraZeneca sospeso, sospesa la vaccinazione con AstraZeneca, sospensione cautelativa e temporanea, sospensione per tre giorni. Con tutta probabilità giovedì Ema (Agenzia europea per il farmaco) dirà che è sicuro, utile e necessario ripartire a somministrare quel vaccino.
Ma con assoluto certezza la sospensione di AstraZeneca resterà fissata nella testa della gente e produrrà rifiuti diffusi e rallentamento massiccio della campagna di vaccinazione di massa.
Astrazeneca: vaccino sospeso non è vaccino cattivo
Germania, Francia, Italia, Spagna, Olanda…quasi tutti i paesi della Ue hanno sospeso vaccinazione con AstraZeneca. Non così la Gran Bretagna e Israele che ne hanno somministrato quasi venti milioni di dosi. Perché la differenza? AstraZeneca favorisce o no tromboembolismo a seconda dei confini e bandiere? La differenza non è sanitaria o clinica, la differenza è culturale.
Paesi come la Gran Bretagna o Israele assumono nelle decisioni pubbliche relative alla pandemia il concetto primario di maggior beneficio e contemplano quello della inesistenza per così dire in natura del rischio zero. Dicono oggi in Gran Bretagna: avevamo prima delle vaccinazioni 1.500 morti al giorno di Covid, ora 50. In Israele dopo le vaccinazioni di massa stanno riaprendo il paese alla vita economica e sociale. Sono risultati, successi, vittorie tangibili. Vittorie in una guerra e questo è quel che conta.
In altri paesi, quelli della Ue, conta e preme invece di più il cosiddetto principio di precauzione: pur nella improbabilità che sia vaccino ad indurre trombi, prima verificare poi vaccinare. In più in certi paesi e comunità è meno impossibile comunicare verità indiscutibili quanto indicibili. Una per tutte: in Italia ogni giorno 166 casi di tromboembolismo, a prescindere dai vaccini. Se uno dei 166 organismi predisposti alla trombosi incontra il vaccino rischio e pericolo c’è, ma ci sarebbe comunque per quella persona, quell’organismo, quella vita.
Vaccino sospeso vuol dire controllo, verifica. Vaccino sospeso dovrebbe comunicare sicurezza e tranquillità alla gente. Sicurezza del massimo scrupolo. Ma non sarà così: vaccino sospeso significherà nella testa di molti non vaccino controllato e ricontrollato quindi sicuro due volte, significherà al contrario vaccino malato, vaccino da possibilmente evitare.
AstraZeneca vaccino Ue
Senza AstraZeneca per tre giorni uguale settemila vaccinazioni rinviate a Roma in un sol giorno, circa 35 mila in Lombardia…I paesi della Ue vaccinano soprattutto mediante AstraZeneca (al momento circa il 70 per cento delle vaccinazioni) e con AstraZeneca contavano di vaccinare a velocità sempre più sostenuta. Senza AstraZeneca in assoluto la Ue non avrebbe dosi per vaccinare vasti strati di popolazione almeno fino alla seconda metà del 2021. Senza AstraZeneca sarebbe una catastrofe per la campagna vaccinale, per l’andamento della pandemia, per la salute dell’economia.
Vaccino Astrazeneca: giovedì il verdetto Ema
I decisori politici di gran parte dei paesi Ue hanno rimandato la palla nel campo della scienza, hanno chiesto ad Ema di autorizzare o no a proseguire con il vaccino AstraZeneca. La scienza esaminerà con il massimo scrupolo, cercherà e troverà nei suoi protocolli l’esistenza o l’inesistenza di nessi causa-effetto tra vaccino ed episodi tromboembolitici. La scienza parlerà il suo linguaggio che però è difficile, quasi impossibile, tradurre nella lingua dei comportamenti collettivi.
L’assunzione di qualsiasi medicinale (è scritto anche nei foglietti illustrativi) comporta rischi anche letali se rapportato alla dimensione uno su un milione. In farmacia molti acquistano e poi assumono medicinali (ad esempio ansiolitici, sonniferi…) in modalità e quantità che stenderebbero un cavallo eppure non hanno nessuna esitazione. Qualunque pratica medica, anche una intramuscolare, se praticata su scala di milioni e milioni di volte, una volta può andar male.
La scienza, la medicina sanno che se un milione di volte porta beneficio e una volta danno tutto è ben più di ok. Ma se dicono che una volta su un milione può andare male…beh non possono dirlo. Perché opinioni pubbliche e anche decisori politici pagano tributo e rendono omaggio a un concetto tanto meraviglioso quanto irreale: il rischio zero. Entità, fenomeno inesistente in natura.