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Aviaria, c’è il primo caso al mondo di morte umana: sintomi, diagnosi, cure

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha segnalato il primo caso al mondo di decesso umano per influenza aviaria, in Messico. La vittima, un uomo di 59 anni, ha manifestato i primi sintomi dell’infezione da virus dell’influenza aviaria A (H5N2) una settimana prima della sua morte, avvenuta il 24 aprile 2024. Questo sottotipo virale è stato rilevato anche negli allevamenti di pollame in Messico.

Cos’è l’influenza Aviaria

L’influenza aviaria, comunemente conosciuta come “influenza dei polli,” è causata da virus influenzali di tipo A, che normalmente circolano tra gli uccelli, in particolare il pollame domestico come polli, tacchini e anatre. Questi virus possono infettare anche altri animali e, in rari casi, gli esseri umani. I virus dell’influenza aviaria sono classificati in due categorie principali: ad alta patogenicità (HPAI) e a bassa patogenicità (LPAI), basate sulla loro capacità di causare malattia grave nei volatili. I sottotipi H5 e H7 sono particolarmente temuti per la loro potenzialità di causare gravi epidemie tra gli uccelli e occasionalmente tra gli esseri umani.

Primo caso di morte umana in Messico

Il caso segnalato in Messico rappresenta il primo decesso umano confermato per infezione da virus influenzale A (H5N2) a livello globale. La vittima non aveva alcuna storia di esposizione a pollame o altri animali, ma presentava diverse condizioni di base che potrebbero aver contribuito alla gravità dell’infezione. Il paziente è morto lo stesso giorno del ricovero in ospedale a Città del Messico, dopo una settimana dalla comparsa dei primi sintomi tra cui febbre, mancanza di respiro, diarrea, nausea e malessere generale.

Come si trasmette il virus all’uomo?

I virus dell’influenza aviaria si trasmettono principalmente attraverso il contatto diretto con animali infetti o ambienti contaminati. Le modalità di trasmissione includono:

  • Contatto diretto con uccelli infetti: Il modo più comune di trasmissione è attraverso il contatto con feci, secrezioni respiratorie o altre secrezioni corporee di uccelli infetti.
  • Ambienti contaminati: Lavorare o vivere in aree dove gli uccelli infetti sono presenti può aumentare il rischio di infezione.
  • Consumo di prodotti contaminati: Mangiare carne di pollame poco cotta o uova contaminate può essere un veicolo di infezione.

Sintomi dell’influenza Aviaria 

L’infezione da virus dell’influenza aviaria negli esseri umani può variare da sintomi lievi a malattie gravi e potenzialmente letali. I sintomi comuni includono:

  • Febbre: Uno dei primi segnali dell’infezione.
  • Mancanza di respiro: Può progredire rapidamente in difficoltà respiratorie severe.
  • Tosse e mal di gola: Sintomi respiratori comuni.
  • Naso che cola o chiuso: Spesso associato a infezioni respiratorie.
  • Malessere generale: Sensazione di stanchezza e debolezza.
  • Sintomi gastrointestinali: Diarrea e nausea sono stati riportati in alcuni casi.
  • Congiuntivite: Infiammazione dell’occhio.

Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite grave e sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), condizioni che richiedono cure mediche intensive.

Diagnosi

La diagnosi dell’influenza aviaria nell’uomo richiede test di laboratorio specifici. L’OMS aggiorna regolarmente i protocolli per il rilevamento dell’influenza zoonotica tramite metodi molecolari come la RT-PCR (reazione a catena della polimerasi inversa). I farmaci antivirali, come gli inibitori della neuraminidasi (oseltamivir, zanamivir), possono essere efficaci nel ridurre la durata della replicazione virale e migliorare le prospettive di sopravvivenza in alcuni pazienti.

Prevenzione 

Attualmente, non esistono vaccini approvati per prevenire l’infezione da virus dell’influenza A(H5) nell’uomo, anche se alcune formulazioni sono state sviluppate per essere pronte in caso di epidemia o pandemia. Le misure di prevenzione più efficaci includono l’evitare il contatto non protetto con animali infetti, compresi uccelli selvatici, pollame e altri uccelli domestici, nonché con ambienti contaminati. È importante evitare il consumo di alimenti crudi o poco cotti, come carne di pollame e uova, provenienti da animali con sospetta o confermata infezione.

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