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Bere tanta acqua ogni giorno fa bene: Nyt sbaglia

di admin |26 Agosto 2015 11:10

Bere tanta acqua ogni giorno non serve: la cantonata del Nyt

ROMA – Bere 8 bicchieri di acqua al giorno, circa 2,5 litri, per stare bene. Per il New York Times è solo “il mito più duro a morire”, ma anche i grandi a volte possono prendere una cantonata. Il quotidiano americano ne fa una personale crociata, dedicando pagina 3 alla demolizione di quello che ritiene un semplice mito, ma la verità come al solito è nel mezzo.

Ma l’esperienza insegna ben altro e cioè che bere il giusto quantitativo di acqua è necessario. La carenza di fluidi, infatti, altera pesantemente le capacità cognitive e proprio l’esperienza riafferma con forza questa verità. Il caso di una donna di 87 anni ne è l’esempio: più di 24 ore senza bere per un mal di stomaco e al risveglio le allucinazioni. Vedeva Gerry Scotti nascosto nel suo armadio.

Le ricerche che smentiscono le parole scritte sul quotidiano americano da Aaron Carroll, docente di pediatria dell’Università di Medicina dell’Indiana, non mancano di certo. Non bere acqua, spiega uno studio della Loughborough University, rende incapaci a guidare dando gli stessi effetti di ebbrezza legati al consumo eccessivo di alcol. Insomma non bere acqua è come ubriacarsi, con tutti gli effetti negativi che ciò comporta.

Lidia Catalano sul Secolo XIX riporta le parole di Carroll nella sua personale crociata contro il fabbisogno giornaliero di acqua:

“«Si tratta di un mito. Il più difficile da estirpare, nonostante – scrive l’autore Aaron Carroll, docente di pediatria all’Università di Medicina dell’Indiana -, non esista alcuna evidenza scientifica a supporto di questa tesi». L’equivoco sarebbe nato nel 1945 con una prescrizione del “Comitato per il cibo e la nutrizione”, secondo cui ogni persona ha bisogno di 2,5 litri d’acqua al giorno. Peccato che quasi nessuno si sia spinto alla frase successiva, che specifica: «La maggior parte di questa quantità è contenuta nei cibi che ingeriamo». Ne sono pieni frutta e verdura, la birra, il the e il caffè. Inoltre non esiste alcuna prova che bere più acqua del necessario abbia effetti significativi sulla salute, come rendere la pelle più levigata o favorire la funzionalità renale. Eppure neanche la più autorevole delle pubblicazioni scientifiche riesce a scardinare il mito. E la corsa all’abbeveramento continua”.

Per Carroll anche il governo americano, che ha ribadito l’importanza di bere almeno 8 bicchieri di acqua al giorno, sbaglia:

“Nel 2013 Sam Kass, allora consulente nutrizionale della Casa Bianca, dichiarò che «il 40 per cento degli Americani beve meno della metà della quantità d’acqua raccomandata», mentre la first lady Michelle Obama lanciava la campagna “Drink up” per promuovere uno stile di vita sano tra i bambini, facendo impennare le vendite dell’acqua in bottiglia. «Ma non è possibile – scrive Carroll – stabilire la quantità d’acqua di cui un individuo ha bisogno. Dipende, naturalmente, da cosa mangia, dalla corporatura, da cosa fa e dove vive. Siamo in una Nazione in cui l’accesso alle bevande è pressoché illimitato, è assurdo affermare che siamo tutti disidratati». Quindi, ancora, l’invito a rilassarsi e respirare: «Il corpo umano è un congegno piuttosto intelligente. Quando è in riserva lancia segnali chiari, inequivocabili, che invitano ad afferrare la bottiglietta d’acqua più vicina. E lo fa molto prima di rischiare la disidratazione»”.

Ma le ricerche scientifiche dicono altro. Prendiamo lo studio della Loughborough University: i ricercatori hanno chiesto a due uomini di guidare in un simulatore, diminuendo di volta in volta la quantità di acqua da bere. Nicodemo Angì su Sicurauto.it scrive che al diminuire dell’acqua, e quindi dell’idratazione, aumentavano gli incidenti:

“La media degli incidenti (per fortuna simulati) durante il test con più bevande è stata di 47 “sinistri”, valore che è balzato a 101 nei soggetti disidratati, simile a quello che ci si poteva aspettare da chi guida sotto l’effetto di droghe o alcol.

Gli errori più comuni sono stati il non mantenimento della corsia, la frenata ritardata e il toccare o oltrepassare la banda rumorosa o la linea di delimitazione della corsia. Lo studio è stato guidato da Ron Maughan, professore emerito di Nutrizione dello sport e dell’allenamento presso la Loughborough University e presidente dello Science Advisory Board dell’Istituto Europeo di Idratazione. Commentando lo studio Maughan ha detto: “Tutti noi deploriamo chi guida avendo bevuto troppo alcool ma di solitosottovalutiamo gli effetti di altre cose che influenzano le nostre abilità di guida e uno di questi è il non bere e la disidratazione”.

Maughan ha aggiunto che “Non c’è dubbio che la guida sotto l’effetto di bevande o farmaci aumenta il rischio di incidenti, ma i nostri risultati evidenziano un pericolo sconosciuto e suggeriscono che i guidatori dovrebbero essere stimolati a agire in modo da essere adeguatamente idratati”. Allarmanti le conclusioni: “Per inquadrare i risultati dello studio possiamo dire che le percentuali di errori che abbiamo rilevato sono paragonabili a quelli commessi da persone con un tasso alcolemico di 0.8 g/l, l’attuale limite legale stabilito nel Regno Unito per chi guida. In altre parole, i conducenti che non sono adeguatamente idratati fanno lo stesso numero di errori di chi ha bevuto abbastanza alcolici da raggiungere il limite legale del tasso alcolemico”.

 

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