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Bologna. Epidurale gratis in regione, ma paghi in città. E costa fino a 800€

di admin |25 Marzo 2014 14:23

Bologna. Epidurale gratis in regione, ma paghi in città. E costa fino a 800€

BOLOGNA – Epidurale gratis se vivi in Emilia-Romagna, ma se vivi a Bologna la paghi e a caro prezzo. Le donne tra i 26 e i 38 anni e senza patologie che decidono di partorire facendo l’epidurale potrebbero ritrovarsi all’uscita dalla sala parto un conto salato. Il costo infatti arriva fino a 800 euro. Una anomalia rispetto alle altre città, da Rimini a Parma e Modena, dove l’epidurale è gratis per tutte le donne.

Rosario Raimundo su Repubblica spiega:

“Sotto le Due Torri l’epidurale non si paga soltanto per le donne che hanno meno di 26 anni o più di 38 (e, senza distinzione d’età, per coloro che hanno specifiche patologie più o meno gravi). Una selezione all’ingresso che taglia fuori una fetta molto ampia di persone: basta considerare che in Emilia Romagna, secondo uno studio della Regione, l’età media del parto è di 33 anni per le italiane e di 29 anni per le straniere. Mentre l’anestesia nel 2012 è stata richiesta durante il 15,3% dei parti (quasi 5.500 casi)”.

Corrado Melega, consigliere comunale del Pd ed ex direttore della maternità del Maggiore, spiega a Repubblica che l’epidurale a pagamento è una questione economica:

“«Io penso che l’epidurale dovrebbe essere gratuita per tutte le donne, lo ha previsto anche il ministero della Sanità. Ma nella nostra provincia, tra Sant’Orsola, Maggiore e Bentivoglio, nascono più di 7mila bambini all’anno. Il freno delle risorse, anche in termini di anestesisti e ostetriche, può essere la spiegazione giusta»”. 

Spiegazione che lascia perplesso Carlo Flamigni, medico e scrittore:

 “«Io do molto retta a quello che dice Melega, che è un esperto del settore. Però le donne hanno un diritto: partorire con meno dolore possibile. E in un periodo di scarsità di risorse si ricorre a un intervento drastico sulle spese inutili, che sono vergognose. È solo un problema di soldi? Si trovano in modo semplice, a partire dalla medicina difensiva e dalle decine di esami inutili che vengono prescritti»”.

 

Mentre Elena Mitri, vicepresidente del Collegio delle ostetriche di Bologna, spiega:

 

“«L’epidurale dovrebbe essere garantita gratuitamente a tutte le donne, senza discriminazioni. Noi in genere preferiamo il parto naturale, certo, perché se il supporto emotivo è valido la partoriente chiede meno analgesici. Ma prima di tutto noi stiamo dalla parte delle donne, che devono poter essere in condizione di scegliere»”.

 

 

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