Calcoli renali, la pianta spacca pietre li scioglie con un bicchier d’acqua

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Febbraio 2018 - 19:17 OLTRE 6 MESI FA
Calcoli renali, la pianta spacca pietre li scioglie con un bicchier d'acqua

Calcoli renali, la pianta spacca pietre li scioglie con un bicchier d’acqua

ROMA – Una pianta spacca pietre è in grado di sciogliere i calcoli renali. Si tratta della Phyllanthus Niruri, una pianta già utilizzata in sud America e Amazzonia, che è stata sperimentata con successo su 300 pazienti nella provincia di Cuneo. Gli estratti della pianta infatti si è rivelata efficace contro i calcoli renali, ma è utilizzata sia nella medicina tradizionale brasiliana.

Giulia Scatolero su La Stampa scrive che i risultati sono stati presentati al Primo Simposio Nazionale sulla Nutraceutica in Urologia, che si è tenuto a Rovigo, ed è stata sperimentata dall’Urologia dell’Asl Cn1, l’Azienda sanitaria locale di Cuneo, Savigliano e Mondovì:

“La pianta erbacea perenne arriva a 60 cm di altezza e produce piccoli fiori gialli. Un’erbaccia tipica delle regioni tropicali conosciuta anche come «pianta spaccapietre» o, in peruviano, «Chanca Piedra», proprio per le capacità di agire contro i calcoli. «Tra il 1 giugno 2016 e il 31 luglio 2017 lo abbiamo proposto a 307 pazienti, 122 affetti da calcoli renali e 185 da calcolosi ureterale – spiega Roberto Borsa, urologo dell’Asl Cn1 -. Il trattamento con il Phyllanthus Niruri è stato consigliato nel momento delle dimissioni, al termine delle tradizionali terapie». Terapie che includono interventi e l’utilizzo di tre macchinari capaci di polverizzare i calcoli.

Le proprietà importanti del Phyllanthus Niruri sono racchiuse nelle foglie e nelle radici: contengono alcaloidi, principi attivi di cui è dimostrata scientificamente la capacità di contribuire a facilitare l’espulsione dei calcoli. «La ricerca clinica – spiega Borsa – ne ha dimostrato le proprietà antilitiche decongestionanti, antispasmodiche e diuretiche»”.

Dalla pianta si estrae un integratore alimentar che va sciolto nell’acqua ed è da bere una volta al giorno, meglio nel pomeriggio:

“«Tra i dati positivi emersi il fatto che sia stato perfettamente tollerato da tutti i pazienti (tra i 18 e gli 83 anni, ndr.) – continua Borsa -: nessun effetto collaterale o indesiderato, è utilizzabile anche dai celiaci». L’uso del Phyllanthus Niruri non è però l’unica strategia. «Il calcolo è un aggregato di cristalli che si formano perché diminuisce la capacità di eliminare le sostanze che andrebbero espulse – dice Pietro Coppola, direttore dell’Urologia dell’Asl Cn1 -. Una dieta adeguata è fondamentale per far sì che i pazienti non solo guariscano, ma non ricadano più»”.