ROMA – Non solo colpi di calore, ma anche crampi, rash cutanei, edemi. Oltre ad aggravare le malattie, il caldo può provocare diversi problemi di salute. A sottolinearlo è il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, pubblicato sul portale del Ministero della Salute.
ERUZIONE CUTANEA: è dovuto ad una ostruzione dei dotti delle ghiandole sudoripare e può essere accompagnato da infiammazione, prurito e pustole eritematose. COSA FARE: è una condizione che si risolve spostando la persona in un luogo fresco e riducendo la sudorazione tramite bagni freschi o alleggerendo l’abbigliamento.
CRAMPI DA CALORE: sono causati da uno squilibrio elettrolitico oppure da una carenza di sodio, dovuta alla perdita di liquidi. COSA FARE: è consigliabile far assumere una posizione con gli arti superiori sollevati di almeno 4 cm rispetto al cuore, rinfrescando con acqua fredda le gambe. Reintegrare i sali minerali persi e reidratare per via orale o endovenosa.
EDEMA DA CALDO: è causato da vasodilazione periferica con accumulo di liquido nelle gambe e si tratta di un sintomo da non sottovalutare poiché può essere associato a scompenso cardiaco. Sono più a rischio persone anziane non acclimatate. COSA FARE: spostare la persona in un luogo fresco, tenendo le estremità sollevate ed eseguendo movimenti per favorire il reflusso venoso. Si possono effettuare delle docce fredde sulle gambe.
LIPOTIMIA DA CALDO: è un’alterazione transitoria della pressione rispetto ai normali valori, dovuta a vasodilatazione e caratterizzata da vertigini, offuscamento visivo, ipotensione con diminuzione dell’apporto di sangue al cervello. I pazienti hanno una temperatura corporea normale e riprendono coscienza una volta che sono in posizione supina. COSA FARE: spostare la persona in un luogo fresco, far assumere una posizione supina con le gambe sollevate rispetto al cuore, somministrare una soluzione reidratante.
STRESS DA CALORE: è un sintomo di maggiore gravità e si manifesta con debolezza, nausea, vomito, cefalea, tachicardia ed ipotensione, confusione, irritabilità. La temperatura corporea può essere leggermente elevata ed è comune una forte sudorazione. Può essere confusa con una malattia virale ma se questa condizione non viene trattata immediatamente, può progredire fino al colpo di calore. COSA FARE: spostare la persona in un ambiente fresco e reintegrare i liquidi; favorire il raffreddamento del corpo togliendo gli indumenti e applicando degli impacchi freddi. Nei casi più gravi, trasportare il paziente al pronto soccorso.
COLPO DI CALORE: è una condizione di emergenza vera e propria, in cui il ritardato trattamento può portare anche al decesso. Avviene quando la capacità di termoregolazione è compromessa e la temperatura corporea raggiunge i 40 gradi. Si può presentare con letargia, nausea, vertigini, iperventilazione, tachicardia, edema polmonare, aritmie e delirio che può progredire fino alla perdita di coscienza. COSA FARE: richiede, specie se colpisce neonati o anziani, l’immediato ricovero in ospedale. (fonte ANSA)