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Cancro al seno: soia, cereali e lenticchie possono ridurre gli effetti della terapia

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Cancro al seno: soia, cereali e lenticchie possono ridurre gli effetti della terapia

LONDRA –  Fagioli di soia, cereali e lenticchie contengono sostanze simili agli estrogeni che rendono meno efficaci gli effetti della terapia per il cancro al seno, avvertono nuovi studi.

Delle oltre 200.000 donne americane cui è stato diagnosticato il cancro al seno, due terzi hanno una delle forme più comuni, alimentata dagli estrogeni, ormoni femminili per eccellenza.

Una delle terapie più efficaci per contrastare questi tumori utilizza una combinazione di terapia ormonale e farmaci anti-estrogeni così da combattere la diffusione delle cellule tumorali, raddoppiando i tempi di sopravvivenza.

Questi composti non sono biodegradabili per cui sono immagazzinati nelle cellule adipose. Due i tipi di xenoestrogeni che hanno avuto effetti particolarmente negativi sul trattamento. Il primo è lo zearalenone, o ZEA, una micotossina, agente contaminante dei cereali e soprattutto del mais, è stato collegato a difetti alla nascita e a uno sviluppo sessuale anormale nei suini e in altri animali. Il secondo, la genisteina, un isoflavone prodotto da alcune piante tra cui fagioli di soia, noci, lenticchie e spesso in alte concentrazioni negli integratori alimentari.

Gli scienziati di The Scripps Research Institute (TSRI), in California, hanno scoperto che questi due composti simili agli estrogeni sembrano invertire potentemente gli effetti della combinazione anti-cancro, palbociclib e letrozolo.

Le pazienti che stanno curando il tumore con questo trattamento, secondo un nuovo studio di The Scripps University dovrebbero evitare cibi ricchi di questi composti simili agli estrogeni perché potrebbero invertire gli effetti dei farmaci.

La terapia ormonale combinata nel 2015 è stata approvata negli Usa a seguito di uno studio clinico che ha dimostrato di poter raddoppiare il tempo di sopravvivenza di donne con queste forme comuni di cancro al seno e impedito la diffusione della malattia.

I ricercatori sono sempre più preoccupati del fatto che gli xenoestrogeni presenti negli alimenti e nell’acqua possano aumentare la crescita dei tumori alimentati dagli estrogeni e possano ostacolare l’efficacia dei farmaci anti-estrogeni come il letrozolo.

La portavoce di Breast Cancer Now, Holly Palmer, sostiene che “la dieta varia da persona a persona e non sappiamo quali siano i livelli medi di xenoestrogeni generalmente presenti nel sangue, per cui è difficile valutare in che modo i diversi livelli influiscano sull’efficacia dei farmaci. Sulla base delle prove attuali, le pazienti che assumono palbociclib e letrozolo non devono preoccuparsi di mangiare cibi contenenti questi composti naturali. Le incoraggiamo a seguire una dieta sana ed equilibrata, a mantenersi attive e cercare di mantenere un peso ottimale”.

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