ROMA – “Non mi sono sorpreso affatto: il report dell’Oms è stato generato da una serie di dati già disponibili, che sono stati sintetizzati. Però posso capire l’allarme, soprattutto per voi italiani, e faccio un passo indietro: i dati sulla carne processata sono convincenti, quelli sulla carne rossa un po’ meno”.
Lo dice alla Stampa il genetista Tim Spector che ha sottoposto il figlio per esperimento a una dieta di soli hamburger e patatine per una settimana analizzando i cambiamenti nelle specie di batteri nel suo intestino. Lo scienziato spiega che “è diverso concedersi, ogni tanto, un salame italiano, se si segue una sana dieta mediterranea, dal mangiare di frequente un prosciutto inglese, quando si ha una dieta povera di frutta, verdura e legumi. La differenza è nel contesto globale”.
“Capisco che la gente sia confusa. Spesso le agenzie non ammettono i loro errori e, se seguissimo alla lettera allarme dopo allarme, non resterebbe nulla da mangiare, tranne pomodoro e insalata. Bisogna evitare l’abitudine di mettere sotto accusa un singolo cibo e, invece, considerare l’equilibrio generale. Non escludiamo nulla, purché le dosi siano quelle corrette”.