Celiachia: non curarla triplica il rischio di aborti

Pubblicato il 28 Ottobre 2010 - 19:05 OLTRE 6 MESI FA

La celiachia, se non curata con una dieta senza glutine, triplica il rischio di aborti spontanei ricorrenti perchè gli anticorpi “impazziti” della malattia distruggono la placenta impedendo al feto di attecchire e nutrirsi. E’ quanto scoperto da ricercatori dell’Università Cattolica di Roma, coordinati da Antonio Gasbarrini, Dirigente Medico dell’UOC di Medicina interna e gastroenterologia e Nicoletta Di Simone Dirigente Medico del Dipartimento per la Tutela della Salute della Donna e della Vita nascente, con Marco Silano dell’Istituto Superiore di Sanità.

Pubblicata su The American Journal of Gastroenterology, la scoperta è importante per prevenire aborti ricorrenti da cause ignote che potrebbero essere dovuti a celiachia non diagnosticata. La celiachia e’ l’intolleranza al glutine, la proteina del grano; è una malattia autoimmune in cui anticorpi “in tilt” attaccano la parete dell’intestino. Colpisce una persona ogni 80-90, spiega Gasbarrini, e purtroppo spesso non è diagnosticata perchè quasi senza sintomi; cosa pericolosa per le donne, perche’ la celiachia è legata a vari problemi ginecologici: aborti ricorrenti, problemi e ritardi di sviluppo fetale, parti prematuri, menopausa precoce e osteoporosi.

Il problema degli aborti ricorrenti riguarda il 15% delle donne sane, ma il rischio aborto si triplica nelle celiache. ”In un caso su due – precisa Di Simone – una donna celiaca che non segue una dieta senza glutine avrà aborti ricorrenti”. Adesso i ricercatori hanno scoperto il meccanismo che causa l’aborto, l’intrusione degli anticorpi anti-glutine in utero e la distruzione della placenta. ”L’unica soluzione all’aborto – conclude – è seguire diligentemente una stretta dieta senza glutine da almeno sei mesi prima del concepimento, così da eliminare i distruttivi anticorpi in circolo nel sangue”.