Circolazione del sangue perfetta per vivere più a lungo: il segreto dei novantenni del Cilento

Circolazione del sangue perfetta per vivere più a lungo: il segreto dei novantenni del Cilento
Circolazione del sangue perfetta per vivere più a lungo: il segreto dei novantenni del Cilento

SALERNO – Il segreto per vivere a lungo? Avere una buona circolazione del sangue, anche nei capillari più piccoli. La dimostrazione sono i centenari italiani del Cilento: nonostante l’età il cuore pompa sangue fino ai muscoli e agli organi più lontani con la stessa efficienza di una persona di 30 anni, spiega il MailOnline. 

La cosa importante, insomma, è il buon funzionamento dell’apparato cardiocircolatorio, che trasporta l’ossigeno alle cellule, e allo stesso tempo rimuove i materiali di scarto. Le persone che vivono fino a cent’anni mostrano livelli di bio-ADM (adrenomedullina), una sostanza chimica che pompa il sangue nelle reti capillari del corpo, come quelli dei trentenni.

La genetica, un apporto ridotto di calorie, l’esercizio fisico e la dieta mediterranea sono tutti elementi che giocano un ruolo importante sulla salute e sull’aspettativa di vita, ma gli scienziati hanno cercato il biomarcatore della longevità. E sembrano averlo trovato proprio in questo bio-ADM.

Lo studio è stato condotto da una équipe di ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma guidati dal professor Salvatore Di Somma, che ha spiegato: “Bassissime concentrazioni di Bio ADM indicano un buon funzionamento del sistema endoteliale e del microcircolo, permettendo così una buona perfusione di organi e muscoli. Una buona microcircolazione è quel fattore che permette ai maratoneti di correre meglio degli altri pur avendo lo stesso battito cardiaco di un uomo o una donna comune, che non fa maratone”.

Durante lo studio Cilento Intitiative on Ageing Outcome (CIAO) sono stati posti sotto osservazione due gruppi di persone che vivono in Cilento, nella provincia di Salerno. Qui le donne raggiungono in media i 92 anni, otto più della media italiana, mentre gli uomini arrivano ad 85 anni, sei anni più della media italiana.

Il primo gruppo era costituito da 29 persone con una età media di 92 anni, il secondo gruppo da 52 parenti più giovani con una età media di 61 anni e che vivevano nello stesso ambiente e che si presume vivranno altrettanto perché dotati dello stesso patrimonio genetico e nati e cresciuti nello stesso ambiente e con uno stile di vita simile.

I loro dati sono stati comparati con quelli di 194 persone sane con una età media di 94 anni monitorate per otto anni nell’ambito di un progetto precedente. Nel gruppo dei novantenni i valori dei marcatori bio-ADM erano bassi come quelli di entrambi i gruppi di riferimento, quindi di persone più giovani.

Secondo il dottor Andreas Bergamann, della azienda tedesca che ha compiuto le analisi del sangue dei volontari, “Se il bio-ADM si conferma come un affidabile biomarcatore per la longevità questa scoperta aprirà il campo ad analisi sistematiche dei fattori che contribuiscono ad allungare la vita. Siamo emozionati di poter contribuire all’identificazione dei fattori che assicurano un buon microcircolo, e quindi una lunga vita”.

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