Coca-Cola e obesità: “Fate sport, non date la colpa a noi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Agosto 2015 - 16:00 OLTRE 6 MESI FA
Coca-Cola e obesità: "Fate sport, non date la colpa a noi"

Coca-Cola e obesità: “Fate sport, non date la colpa a noi”

ROMA – Coca-Cola contrattacca sull’obesità: fate più sport e movimento, zuccheri e bevande gassate non c’entrano. Nella battaglia ingaggiata negli Stati Uniti contro l’obesità (e del diabete di tipo 2) il nemico numero uno è lo zucchero, magari veicolato da bevande gassate. Tipo Coca Cola? Sì, tanto è vero che il più grande produttore di “sugary beverages” al mondo negli ultimi 20 anni ha dovuto affrontare perdite sostanziali visto che i consumi medi di bevande ipercaloriche sono diminuite del 25%.

Sul New York Times (leggi qui) ampio spazio è stato dato all’ultimo dibattito salutistico che impegna medici ed educatori, società quotate e decisori politici: gli sforzi per vincere l’obesità sono troppo focalizzati sul punire certi comportamenti alimentari? E’ la sedentarietà il vero nemico?

Coca Cola, sempre in difesa e sotto schiaffo per i programmi che ora impediscono la presenza di punti di vendita nelle scuole, ora vietano il marketing quando il target sono i bambini, è passata al contrattacco. Ci sono suoi grossi finanziamenti dietro comitati scientifici e fondazioni mediche coinvolte, ma l’azienda sembra aver segnato un punto: contro l’obesità solo il movimento, l’esercizio fisico, lo sport quotidiano offrono dei risultati apprezzabili.

L’enfasi invece sullo stile di vita dei giovani può essere  – trattandosi di ragazzi –  al limite persino controproducente. Certo Coca Coca vede con il fumo negli occhi la possibilità, sempre più verosimile, che il Governo tassi ulteriormente le bevande ipercaloriche, ma i programmi allarmistici e un po’ invasivi nelle scuole –  cosa mangi? cosa bevi? quanto pesi? – spesso risultano meno calorici ma ugualmente indigesti.

In Arkansas, per esempio, molte critiche hanno suscitato le famigerate “fat letter”, i report tipo pagella che aggiornano ogni trimestre le famiglie sul B.M.I. dei ragazzi, l’indice cioè di massa corporea (body mass index). Dicono alcuni studi che sui ragazzi non abbiano alcuna presa.

Tutto vero? No, rispondono nutrizionisti ed esperti in coro. Si tratta, secondo loro, di una vittoria ottenuta dall’ufficio relazioni pubbliche della Coca Cola, basta seguire la pista dei soldi, follow the money, e vedere chi sovvenziona gli studi, chi finanzia le università coinvolte, chi stipendia i professori indirettamente a libro paga.

La scienza dice altro. A parte il messaggio che punterebbe a confondere più che a spiegare, ci sono esperimenti scientifici che dimostrano al contrario come, per esempio, per smaltire i 10 cucchiaini di zucchero di una lattina di Coca (140 calorie) bisogna correre circa 5 chilometri. Ma poi fare super esercizio mantenendo le stesse cattive abitudini alimentari, fa perdere peso? Riferisce Anahad O’Connor sul New York Times di un rigoroso esperimento i cui risultati sono stati pubblicati dalla rivista Obesity :

200 soggetti sovrappeso e sedentari, sottoposti a un aggressivo programma di esercizio fisico, non dovevano modificare abitudini alimentari. 5 o 6 ore alla settimana di sport, il doppio delle 2,5 raccomandato dalle guide federali. Dopo un anno di training gli uomini hanno perso in media 7 kg, le donne 5. Praticamente tutti risultavano ancora in sovrappeso. “Aggiungere l’esercizio alla dieta aiuta”, sostiene la dottoressa Anne McTiernan, capo dell’ufficio studi e ricerca del Fred Hutchinson Cancer Centre di Seattle, “ma per perdere peso devi andare ad impattare molto di più con il cambio della dieta”.