Colchicina non funziona contro il Covid, lo studio di Harvard: “Farmaco anti gotta non riduce il rischio morte”

La colchicina, il farmaco contro la gotta proposto nelle prime fasi della pandemia come possibile trattamento contro il Covid-19, non offre benefici in termini di riduzione del rischio di aggravamento della malattia né di morte. È il risultato di una sperimentazione coordinata dall’Harvard Medical School e pubblicata su JAMA Network Open.

Lo studio è stato condotto in 42 centri argentini e ha coinvolto circa 1.279 pazienti ricoverati per Covid: la metà di essi, oltre al trattamento standard, ha ricevuto la colchicina.

Colchicina, differenze troppo esigue 

Dopo 28 giorni i ricercatori non hanno osservato differenze sostanziali tra i due gruppi: il 25% dei pazienti trattati con colchicina ha avuto bisogno della ventilazione meccanica contro il 28,8% di quelli che hanno ricevuto solo le cure convenzionali.

Anche per il rischio morte i dati sono deludenti: è deceduto il 20,5% dei trattati con il farmaco anti-gotta contro il 22,2% di quelli con il trattamento standard. Differenze troppo esigue per potere essere considerate significative.

Colchicina sconsigliata da Oms

Nelle scorse settimane l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sconsigliato di usare la colchicina sia nei pazienti ricoverati sia in quelli che non hanno bisogno di cure ospedaliere. 

Inoltre va ricordato che secondo gli studi precedenti, la colchicina può causare effetti collaterali gastrointestinali come diarrea, vomito e mal di stomaco in circa il 9,6% dei pazienti.

Nel caso di pazienti anziani e debilitati, occorre prestare molta attenzione durante l’assunzione di colchicina, poiché ci sono alto rischio di tossicità.

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