ROMA – L’incubo coronavirus passa anche per gli aeroporti: per questo alcuni scali collegati con Wuhan (considerato l’epicentro del focolaio in Cina) misurano la temperatura dei passeggeri. Di più: hanno allestito una sorta di checkpoint per verificare eventuali sintomi riconducibili al virus. Tra questi aeroporti c’è anche quello di Fiumicino. L’altro incubo passa per le Borse: tutti i listini asiatici registrano forti ribassi. Anche gli investitori sono in allarme per la paura dei contagi.
Coronavirus: i checkpoint negli aeroporti.
I maggiori controlli negli aeroporti sono dovuti anche al Capodanno cinese, che si festeggerà nella madrepatria dal 25 gennaio e che porta molti cinesi a viaggiare. Come detto, in Italia le misure di prevenzione sono state adottate a Fiumicino, mentre negli Stati Uniti i controlli più serrati sono a Los Angeles, San Francisco e New York: tutti questi scali hanno deciso di controllare tutti i passeggeri provenienti da Wuhan verificando la loro temperatura corporea all’arrivo. Anche a Hong Kong sono iniziati i controlli.
Si stima che, durante il periodo del Capodanno, più di 100 milioni di cinesi scelgono di viaggiare all’interno del Paese e all’estero per festeggiarlo con parenti e amici. Immaginate quante possibilità di contagio potrebbero esserci…
Coronavirus: gli altri focolai fuori da Wuhan.
Sono 7 finora le persone colpite dal nuovo coronavirus cinese fuori da Wuhan, la città epicentro del focolaio dell’epidemia: sono stati segnalati casi a Pechino e Guandong in Cina, e poi in Thailandia, Giappone e Corea del Sud.
A fare il punto è il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), che ritiene comunque ancora basso il rischio dell’arrivo del virus in Europa. Tutti i casi che sono stati diagnosticati fuori da Wuhan sono relativi a persone che avevano viaggiato nella città cinese, dove sono in corso attività e misure ulteriori di igiene e pulizia ambientale.
Borse asiatiche in calo.
Le Borse asiatiche chiudono in calo con gli investitori che temono un’espansione del contagio del coronavirus proveniente dalla Cina. In rosso Tokyo (-0,91%), con gli investitori che fanno scattare le prese di profitto dopo che l’indice nipponico ha raggiunto i massimi in 16 mesi. In rosso i listini della Cina con Shanghai (-1,4%), Shenzhen (-1,3%) e in forte calo Hong Kong (-2,7%). Male anche Seul (-1%) e Mumbai (-0,3%).