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Coronavirus, delirio e confusione tra i sintomi chiave tra gli ultra 65enni

Delirio e confusione tra i sintomi chiave del Covid-19 tra gli ultra 65enni.

Questo è quanto emerge da uno studio sul coronavirus, pubblicato sul Journal of the British Geriatrics Society.

Studio condotto dagli esperti del King’s College di Londra.

I ricercatori hanno analizzato 800 persone di età superiore ai 65 anni, di cui 322 ricoverate in ospedale.

“Sebbene non sia ancora chiaro il motivo legato a questa confusione – commenta Rose Penfold del King’s College di Londra – il delirio sembra rientrare tra i sintomi più comuni del coronavirus.

Insieme a una temperatura superiore a 37,8 ° C, un’alterazione nella percezione di odori o sapori e la tosse continua.

Circa l’85 per cento dei pazienti sperimenta almeno uno di questi disturbi”.

Il team precisa che la sintomatologia varia a seconda dell’età del paziente.

Ad esempio nei bambini sono più comuni disturbi intestinali, come vomito e diarrea.

535 partecipanti utilizzavano l’app Covid Symptom Study per registrare la propria sintomatologia o per tenere traccia dei rapporti con amici e familiari. ​

I ricercatori hanno scoperto che gli anziani ricoverati in ospedale classificati come fragili avevano maggiori probabilità di includere il delirio e la confusione tra i sintomi sperimentati, rispetto alle persone della stessa età considerate meno vulnerabili.

“Consideriamo a rischio, o fragili – spiega l’autrice – le persone anziane che hanno maggiori probabilità di essere soggette a ricovero in ospedale.

Questo per via del più difficile recupero dalle malattie.

Per un paziente su cinque tra gli anziani fragili, delirio e confusione erano l’unico sintomo”.

Gli autori sottolineano che sarà opportuno proseguire gli studi per indagare la sintomatologia delle persone anziane negli ospedali e nelle case di cura.

“Dai dati ottenuti con l’applicazione – prosegue la ricercatrice – è emerso che anche affanno e stanchezza sono sintomi frequenti per questa fascia d’età.

Ad ogni modo il nostro lavoro conferma la maggiore vulnerabilità delle persone anziane e fragili, che corrono un rischio più elevato di contrarre l’infezione acuta ed evidenzia l’importanza di proteggere gli occupanti delle case di cura, dove il virus può propagarsi rapidamente e dare origine a focolai di diffusione”.

“Medici e assistenti – conclude – dovrebbero prestare attenzione a eventuali cambiamenti nello stato mentale nelle persone anziane, monitorando atteggiamenti confusionari o deliranti, dato che questi potrebbero essere sintomi di COVID-19.

Raccomandiamo le norme igieniche come il lavaggio frequente delle mani, l’uso di dispositivi di protezione individuale e una corretta igienizzazione delle superfici”. (Fonte: Agi).

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