ROMA – La speranza contro il coronavirus arriva da due farmaci sperimentali: il Remdesivir e il Tocilizumab, rispettivamente un antivirale e un antiartrite. Dopo che la Roche, produttrice del Tocilizumab, ha annunciato la cessione gratuita del farmaco per le Regioni, anche l’Aifa si è messa in moto per valutare con certezza l’efficacia e la sicurezza di tali farmaci e approvare il loro uso off-label.
In particolare il Tocilizumab, inserito nelle linee guida cinesi, è stato già testato a Napoli sperimentalmente su 6 pazienti, ed altri due hanno iniziato il trattamento nelle scorse ore. Il farmaco, creato per curare l’artrite reumatoide, si è rivelato efficace per ridurre l’infiammazione polmonare scatenata dal Covid-19 e dunque diminuire i danni della polmonite. La speranza è che questo farmaco possa accelerare il recupero anche dei pazienti critici, prima che finiscano intubati.
Il Remdesivir è invece un antivirale che, almeno in laboratorio, ha già dimostrato una possibile efficacia per sperimentazioni fatte su altri coronavirus, come la Mers. È stato sviluppato da Gilead Sciences come trattamento per la malattia da virus Ebola. Attualmente in Italia viene somministrato, fuori dagli studi clinici, per il trattamento in emergenza dei pazienti in gravi condizioni senza valide alternative terapeutiche.
Per entrambi l’Aifa ha quindi attivato una discussione in Cts (Commissione tecnico scientifica) relativamente a studi clinici e usi compassionevoli. E’ inoltre costituita un’unità di crisi coronavirus, impegnata su quattro linee principali:
1) Farmaci in uso “off label”. Dal momento che nell’emergenza gli ospedali fanno ricorso a protocolli che prevedono l’uso off label di medicinali in commercio in Italia, Aifa sta predisponendo l’approvazione di quelli già identificati, che verranno sottoposti a valutazione da parte del Cts.
2) Ricerca e sviluppo/accesso ai farmaci sperimentali (è il caso dei medicinali a base di remdesivir e tocilizumab).
3) Linea guida nazionale di management. Partecipazione all’elaborazione della linea guida nazionale di management, relativa ai casi di Covid-19, in collaborazione con la Protezione Civile e l’Inmi Lazzaro Spallanzani.
4) Contrasto alle carenze di medicinali a livello ospedaliero. Aifa è in contatto con titolari Aic (autorizzazione all’immissione in commercio) e importatori rispetto alla regolarità delle forniture dei farmaci utilizzati a livello ospedaliero durante l’emergenza, e procede a facilitare l’importazione dei prodotti critici.
Aifa, in questa fase di emergenza, “ritiene opportuno condividere le informazioni riguardanti la limitata disponibilità di alcuni farmaci, attualmente utilizzati off label per il trattamento di pazienti affetti da coronavirus. Tale situazione sta generando un flusso rilevante di richieste per quei medicinali carenti o a rischio di carenza, cui è possibile sopperire attraverso il rilascio di autorizzazioni all’importazione alle strutture sanitarie o ai titolari che ne facciano richiesta, garantendo in tal modo la continuità delle terapie”.
Fonte: Ansa, Adnkronos