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Coronavirus, farmaco anti artrite reumatoide sembra funzionare: a Napoli stubati due pazienti

ROMA – Due pazienti trattati a Napoli con il Tocilizumab, il farmaco che cura l’artrite reumatoide, venerdì 20 marzo sono stati estubati. Lo dice all’Ansa Vincenzo Montesarchio, infettivologo dell’ospedale Cotugno di Napoli. “Al primo era stato somministrato il farmaco il 7 marzo, al secondo il 10 marzo. Erano entrambi in rianimazione in prognosi riservata”.

Uno dei due pazienti estubati non è più in ventilazione ed è stato trasferito alla normale degenza covid19. Lo rende noto l’Istituto Pascale che sta coordinando la sperimentazione nazionale sui benefici del farmaco. Ieri due pazienti che erano in terapia intensiva in condizioni molto gravi sono stati estubati e a 24 ore di distanza uno di essi respira senza bisogno di ventilazione assistita.

Anche il secondo paziente estubato dopo il trattamento con il Tocilizumab non ha più bisogno di ventilazione ed è stato trasferito nel normale reparto di degenza covid19. 

I due pazienti, rispettivamente di 63 e 48 anni, erano entrambi ricoverati al Cotugno in terapia intensiva, in condizioni molto gravi e hanno avuto la somministrazione del farmaco rispettivamente il 7 e il 10 marzo scorso.

“E’ una bellissima notizia, arrivata proprio nel giorno in cui è partita la sperimentazione, questo ci incoraggia”. Questo il primo commento di Paolo Ascierto, direttore dell’unità di immunologia clinica del Pascale che insieme a Vincenzo Montesarchio del Cotugno ha iniziato l’impiego del Tocilizumab contro la polmonite da covid19.

“Il fatto che due pazienti che erano in gravi condizioni siano stati estubati – spiega – è un segnale positivo e di speranza anche per gli altri pazienti che abbiamo trattato nei giorni successivi e continuiamo a monitorare. Siamo contenti, ma sempre nel cauto ottimismo, in attesa dei risultati della sperimentazione partita oggi”.

Coronavirus, Tocilizumab negli ospedali dell’Emilia Romagna e del Veneto. 

Tutti gli ospedali dell’Emilia-Romagna hanno cominciato ad usare il Tocilizumab, il farmaco anti-artrite indicato come performante per fermare il virus. A riferirlo il commissario per l’emergenza, Sergio Venturi: “Ci sono diverse sperimentazioni in corso”, ha spiegato Venturi: “Una chiusa che impegna l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena”, ma adesso “con l’assenso di Roche, l’Aifa ha disposto che tutti gli ospedali possano aderire a una sperimentazione aperta, registrandosi sul sito del ‘Pascale’ di Napoli”. Le strutture, infatti, dovranno rendere conto e aggiornare gli esiti dell’utilizzo del farmaco.

E sono già otto gli ospedali veneti che hanno aderito alla sperimentazione del farmaco Tocilizumab per curare il coronavirus. Lo studio sul trattamento con Tocilizumab dei pazienti affetti da polmonite da Covid-19, coordinato dall’Istituto Nazionale Tumori Pascale di Napoli, è stato approvato il 18 marzo dall’Agenzia Italiana del Farmaco – Aifa. Gli ospedali veneti che hanno aderito e che riceveranno il farmaco sono: l’Azienda Ospedaliera di Padova, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, Vicenza, Bassano e Santorso in provincia di Vicenza, Rovigo, Villafranca e Negrar in provincia di Verona.

Fonte: Ansa 

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