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Coronavirus: grumi nel sangue nei pazienti più gravi, l’ennesima conferma in uno studio

ROMA – Un insolito aumento del rischio di trombi (formazione di coaguli di sangue in vene o arterie, che bloccano la circolazione) si osserva nei pazienti con coronavirus fino a un caso su 4 in terapia intensiva va incontro a coaguli.

La conferma arriva da uno studio pubblicato sulla rivista Translational Research: the journal of laboratory and clinical medicine, condotto da esperti del Weill Cornell Medicine, a New York.

Lo studio è stato coordinato dall’ematologo Jeffrey Laurence che spiega alla Cnn: “Il numero di eventi trombotici cui sto assistendo in terapia intensiva, tutti legati alla sindrome Covid-19, non ha precedenti; la formazione di coaguli di sangue nel circolo è notevolmente diffusa nei pazienti in gravi condizioni”.

Nello studio Laurence ha individuato trombi nei polmoni e sotto la cute di pazienti deceduti per covid-19 e anche in pazienti in vita e in gravi condizioni.

La conferma arriva anche da uno studio olandese su 184 pazienti in terapia intensiva con polmonite da Covid-19,secondo cui oltre il 20% (uno su 5) di questi pazienti ha avuto trombi.

Gli fa eco uno studio cinese pubblicato sul Journal of Thrombosis and Haemostasis su 81 pazienti a Wuhan, di cui il 25% (uno su 4) ha avuto episodi trombotici durante il ricovero in ospedale.

Resta da capire cosa causi la formazione così frequente di trombi: il virus potrebbe causarli in maniera diretta con meccanismi ad oggi misteriosi, conclude Laurence, oppure i trombi potrebbero essere la conseguenza della “tempesta infiammatoria” che si vede tipicamente nei pazienti con sindrome covid-19 in gravi condizioni (fonte: Ansa). 

 

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