Coronavirus, in Israele isolato anticorpo. Gli esperti: “Possibile cura”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Maggio 2020 - 09:56 OLTRE 6 MESI FA
Anticorpi monoclonali, la Fda autorizza a usare il trattamento di Eli Lilly (in ospedale e negli ambulatori)

Anticorpi monoclonali, la Fda autorizza a usare il trattamento di Eli Lilly (in ospedale) (Foto d’archivio Ansa)

ROMA – In Israele gli scienziati sono riusciti a isolare un anticorpo che potrebbe essere la chiave per combattere il coronavirus.

Si tratta, dicono gli esperti, dell’anticorpo monoclonale neutralizzante, anticorpo che potrebbe essere in grado di neutralizzare il virus.

Il direttore dell’Istituto in cui è stata fatta la scoperta, Shmuel Shapira, ha spiegato che ora la formula dell’anticorpo sarà brevettata e successivamente si cercherà di creare una produzione su scala globale in modo da poter garantire a tutti una possibile cura.

Un altro passo verso la cura al coronavirus?

Speriamo.

Coronavirus, Rezza (ISS): “Mi spaventa l’effetto euforia. Il virus è sempre in agguato”

“Partiamo sempre da un elemento: i casi positivi che compaiono oggi nei dati sono risalenti a contagi di qualche settimana fa. Il problema è capire cosa succede ora.

Per consolidare questi risultati bisognerebbe essere molti cauti.

Io sono molto preoccupato per due motivi.

C’è un effetto di mobilità della popolazione che un minimo di rischio lo comporta.

Fino ad oggi abbiamo vissuto in una campana di vetro, la trasmissione del virus era solo intra familiare o in strutture come le Rsa.

E poi mi spaventa l’effetto euforia”.

Queste le parole, in una intervista a Il Messaggero, di Gianni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive dell’istituto superiore di Sanità.

 “Qual è la percezione della gente? È disposta a mantenere comportamenti sicuri, dal distanziamento al lavaggio frequente delle mani fino ad indossare le mascherine?

Se invece le persone pensano ‘vabbè, abbiamo scampato il pericolo’ allora è un problema”.

“Il pericolo – sottolinea – non è scampato, il virus e sempre in agguato.

Bisogna essere prudenti e graduali nella ripresa. E poi c’è quello che deve fare la sanità pubblica”.

Sugli spostamenti da Nord a Sud avverte: “Mi preoccupano. Spero non sia un esodo biblico.

I governatori del Sud hanno chiesto un isolamento domiciliare per chi rientra.

Spero prevalga buon senso, responsabilità e desiderio di non mettere a rischio un proprio familiare.

Occhio all’uso dei mezzi pubblici: chi può, prosegua con il telelavoro, è assolutamente produttivo”.

E conclude: “Non posso essere ottimista fino a quando il virus è in giro e non c’è un vaccino”. (Fonte: Il Messaggero).