ROMA – La multinazionale Johnson and Johnson ha selezionato un vaccino che si candida a essere antidoto per il Covid-19, vaccino i cui test sull’uomo dovrebbero iniziare al massimo il prossimo settembre. Lo ha annunciato la stessa compagnia in un comunicato stampa, aggiungendo che sta lavorando anche per aumentare la capacità produttiva in modo da riuscire a produrre in tempi rapidi un miliardo di dosi.
“La compagnia – si legge in un comunicato – si aspetta di iniziare gli studi clinici sull’uomo al massimo a settembre 2020, e i primi lotti dovrebbero essere disponibili per una autorizzazione all’uso di emergenza all’inizio del 2021, una tabella di marcia accelerata se confrontata con lo sviluppo tipico di un vaccino”. Studi sui coronavirus, aggiunge ancora l’azienda, proseguono però da almeno dieci anni.
Lo studio dei potenziali candidati, precisa il comunicato, è iniziato a gennaio, appena è stata disponibile la sequenza genetica del virus, attraverso la controllata Janssen e in collaborazione con il Beth Israel Deaconess Medical Center. Nel progetto, che coinvolge anche la Biomedical Advanced Research and Development Authority (BARDA) è stato investito un miliardo di dollari. Dopo l’annuncio, le azioni di J&J sono aumentate del 7,9 per cento.
Alex Gorsky è il presidente e amministratore delegato di J&J. Al Finanzial Times, Gorsky ha sottolineato che la sua azienda è il più grande gruppo di assistenza sanitaria del mondo. Verranno ampliate le capacità produttive per prepararsi a produrre un milione di dosi entro la fine del 2021 in modo da poter garantire a tutti l’accesso ad un vaccino che sarà venduto senza scopo di lucro: “Non siamo in gara contro Moderna o altre compagnie – ha detto Gorsky -. Siamo in corsa contro il coronavirus. Vogliamo renderlo accessibile e alla portata di tutti coloro che ne avranno bisogno. Sarà importante che il mondo abbia accesso e francamente pensiamo che sia nostra responsabilità renderlo disponibile.”
La Moderna di cui fa riferimento Gorsky è un’azienda farmaceutica con sede a Boston che ha battuto la J&J sul tempo. Il suo vaccino è infatti pronto già da più di un mese e i test umani sono iniziati già a marzo, ossia sei mesi prima di quanto previsto da J&J per il suo vaccino. Moderna ha infranto tutti i record presentando un potenziale vaccino in soli 42 giorni; chi la spunterà tra le due aziende?
Oltre alla gara sul vaccino, in queste ore arrivano nuove speranze nella lotta al coronavirus anche da un’altra azienda americana: si tratta della Abbott Laboratories che ha annunciato di voler lancere un kit di test rapidi che potrebbe ridurre l’attesa per i risultati a soli cinque minuti per un risultato positivo e 13 minuti per uno negativo.
Abbott ha affermato che il test inizierà a essere distribuito a studi medici, pronto soccorso e ospedali già da questa settimana. Robert B Ford, presidente di Abbott, ha affermato che il dispositivo aiuterebbe i medici a testare i pazienti direttamente “nei punti di crisi” senza dover ricorrere ai laboratori che forniscono risultati dopo ore se non giorni. Dopo l’annuncio, anche in questo caso le azioni di Abbott sono aumentate del 7,2 per cento.
Poi c’è il Remdesivir, un antivirale sviluppato in funzione anti Sars, usato a Genova con successo.
Fonte: Ansa, Financial Times