Coronavirus, il mistero dei bambini. Perché non si ammalano e gli anziani sì?

Coronavirus bambini non si ammalano: perché gli anziani si?
Coronavirus bambini non si ammalano: perché gli anziani si? (Foto archivio ANSA)

ROMA – Coronavirus, il mistero dei bambini. Perché i bambini non si ammalano e i vecchi sì? La domanda tormenta gli scienziati che cercano di capire le peculiarità della nuova epidemia mondiale, nota anche come Covid-19.

Ne segue un’altra, un po’ stupida a dire il vero. Se i bambini non si ammalano, perché chiudere le scuole? Il quesito è tutto americano ma la risposta è ovvia: anche se i bambini non soffrono come gli anziani, se mancano gli insegnanti e i bidelli come si possono tenere aperte le scuole?

E comunque, anche se non ne soffrono le conseguenze, i bambini possono essere portatori del virus e diffonderlo fra genitori, parenti e amici. In primis i nonni, che sono i più a rischio.

Resta la caratteristica del coronavirus, che lo distingue dagli altri tipi di virus e di influenza noti. I bambini non si ammalano e non muoiono, i grandi, soprattutto gli over 70, sì. William Wan e Joel Achenbach, del Washington Post, hanno studiato statistiche e sentito scienziati e sono arrivati alla conclusione che seppure  la diffusione del virus non tocchi i bambini, i virologi sostengono che ciò possa dare indizi fondamentali su come agisce il Covid-19.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in Cina solo il 2,4% dei casi segnalati riguardavano i  bambini e solo lo 0,2% si era ammalato gravemente ma non sono stati registrati decessi. Nel frattempo, notano Wan e Achenbach, il nuovo coronavirus si è dimostrato particolarmente letale per gli anziani: in Cina, il tasso di mortalità degli over 80 è stimato al 21,9%. Dai 10 ai 39 anni il tasso di mortalità è all’incirca dello 0,2%, secondo uno studio eseguito in base alle cartelle cliniche di 44.672 casi confermati. Decessi e sintomi gravi sono quasi inesistenti anche in età più giovane. Per l’Italia, leggi qui

Ciò significa che il nuovo coronavirus si sta diffondendo in modo molto diverso da altri virus, ad esempio l’influenza di stagione, che generalmente sono particolarmente pericolosi per i giovani e gli anziani. “Con infezioni respiratorie come questa, di solito notiamo una curva a U su chi viene colpito più duramente. I bambini piccoli si trovano a un’estremità della U perché il loro sistemi immunitario non è ancora sviluppato e gli anziani all’altra estremità poiché il sistema immunitario è indebolito”, ha spiegato Vineet Menachery, virologo dell’University of Texas Medical Branch ed ha aggiunto:”Con questo virus, un’estremità della U è completamente mancante”.

Capire perché i bambini siano immuni potrebbe portare a scoprire come e perché il virus fa ammalare e uccide altre fasce di età, ha detto Frank Esper, uno specialista in malattie infettive pediatriche presso la Cleveland Clinic Children.

Queste alcune domande che Esper e altri stanno esaminando: la gravità dell’infezione è correlata a ciò a cui i pazienti erano stati esposti in precedenza? Ha a che fare con il modo in cui il nostro sistema immunitario cambia con l’età? Potrebbe essere dovuto al danno da inquinamento nei polmoni che le persone accumulano nel corso degli anni? O ancora a molti anni di fumo delle sigarette, sigari o pipa?

“O forse non ha nulla a che vedere con il virus e ha a che fare con l’ospite, come malattie preesistenti ai polmoni, il diabete o l’ipertensione. E pochi bambini di 7 anni o i neonati soffrono d’ipertensione ”, ha osservato Esper, che studia le infezioni respiratorie virali e nuove patologie.

Anche precedenti focolai di coronavirus hanno misteriosamente risparmiato i giovani. Nel 2002, durante l’epidemia SARS che ha ucciso 744 persone, non è deceduto nessun bambino. E pochi bambini hanno sviluppato sintomi del mortale coronavirus MERS, che dal 2012 ha ucciso 858 persone.

Per scoprire la causa, gli scienziati hanno iniettato il virus Sars ai topi: Sars è un parente molto prossimo del nuovo coronavirus. I topi giovani si sono ripresi mentre per i più anziani le conseguenze sui polmoni e il corpo sono state devastanti.  I decessi dei topi più anziani erano fortemente legati non solo alla debolezza del sistema immunitario ma, insieme, a una “deregolazione” che causava una reazione eccessiva del sistema immunitario al coronavirus SARS. È simile al modo in cui gli umani muoiono per le infezioni causate dal nuovo coronavirus, chiamato SARS-CoV-2.

“A essere deleteria è la risposta aggressiva del loro sistema immunitario, anche più dell’infezione stessa”, ha spiegato uno scienziato. La domanda a cui lui e i colleghi hanno ancora difficoltà a rispondere è perché i topi giovani siano rimasti indenni.

Poiché sono stati riscontrati davvero pochi casi nei bambini, ci sono state delle ipotesi: che abbiano semplicemente meno probabilità di essere infettati ma molti epidemiologi sospettano che i sintomi lievi mascherino il contagio e che i bambini vengano contagiati nella stessa percentuale degli adulti.

Dei nuovi dati pubblicati di recente dai ricercatori cinesi hanno mostrato che i casi di coronavirus basati sui sintomi, nei bambini avevano tassi più bassi. Quando invece si basavano sull’individuazione dei contatti – testare le persone che vengono a contatto con un caso confermato – i bambini sembravano essere contagiati nell’identica percentuale degli adulti.

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