ROMA – Coronavirus, quanto vivono i germi all’aria aperta?
A quali superfici aderiscono meglio?
Basta lavarsi freneticamente le mani e tenere gli oggetti più usati con un fazzoletto per evitare il contagio?
SARS-CoV-2, il germe del coronavirus, può circolare nell’aria per ore e su alcuni materiali per giorni.
Un nuovo articolo del New England Journal of Medicine, rilanciato dal settimanale inglese Economist, è uno dei primi a esaminare la durata di vita del virus su superfici comuni e cerca di offrire alcune risposte.
La prima risposta è: Come il comune raffreddore, il covid-19 si diffonde attraverso le goccioline del respiro, di uno starnuto o un colpo di tosse delle persone infette.
Un team di ricercatori, tra cui scienziati dell’America’s National Institute of Allergy and Infectious Diseases, ha simulato in che modo una persona infetta potrebbe diffondere il virus nell’aria e sulle superfici di plastica, cartone, acciaio inossidabile e rame.
In seguito hanno determinato per quanto tempo in quegli ambienti il virus è rimasto contagioso.
Il risultato: SARS-CoV-2 rimane più stabile su plastica e acciaio rispetto a cartone o rame. Tracce del virus infatti sono state rilevate su plastica e acciaio fino a tre giorni dopo la contaminazione.
SARS-CoV-2 è sopravvissuto sul cartone per un giorno al massimo. Sul rame, la superficie più ostile analizzata, è durato solo quattro ore. Il team ha scoperto che il virus può rimanere in circolo nell’aria per almeno tre ore.
Nell’aria, come altrove, la capacità del virus di infettare le persone, nel tempo è diminuita drasticamente.
Nell’aria, ad esempio, la sua vita media stimata – il tempo necessario per rendere inattive metà delle particelle virali – era di poco più di un’ora.
E i livelli del virus che rimangono nell’aria non sono abbastanza alti da rappresentare un rischio per la maggior parte delle persone che non si trovano nelle immediate vicinanze di una persona infetta.
Perché il virus sopravviva più a lungo su alcune superfici e meno su altre rimane ancora un mistero.
Forse ha a che fare con la consistenza del materiale che ospita il virus.
Il cartone, infatti, è molto più poroso dell’acciaio, della plastica o del rame.